Costruttori auto e furgoni UE: servono soluzioni rapide per ridurre la CO2 ed evitare multe miliardarie
di Carlotta Nicoletti
I produttori chiedono flessibilità nelle normative per il 2025, evitando sanzioni fino a 16 miliardi di euro. Il settore attende risposte dalla Commissione UE

I produttori europei di auto e furgoni si trovano di fronte a una sfida cruciale: ridurre le emissioni di CO2 entro il 2025 per evitare sanzioni che potrebbero arrivare a 16 miliardi di euro. Il settore chiede alla Commissione UE di introdurre maggiore flessibilità nelle normative, considerando le difficoltà nell’elettrificazione, soprattutto per i veicoli commerciali.
Rischio sanzioni – Le case automobilistiche sono attualmente le uniche responsabili delle eventuali multe, nonostante ostacoli esterni come la scarsa diffusione delle infrastrutture di ricarica per elettrici e idrogeno. Senza interventi rapidi, le aziende potrebbero dover affrontare costi elevati per rispettare i limiti imposti.
Posizione di ACEA – “Non c’è alcun ritorno indietro nella transizione. I produttori hanno già investito oltre 250 miliardi di euro in tecnologie a zero emissioni”, ha dichiarato Sigrid de Vries, direttore generale dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA).
Flessibilità per i furgoni – La situazione è ancora più complessa per il mercato dei veicoli commerciali leggeri, dove l’adozione dell’elettrico è più lenta. ACEA propone di introdurre misure graduali e una media quinquennale per evitare sanzioni e agevolare la transizione.
Prospettive future – Il settore attende che la Commissione UE concluda il dialogo strategico sull’industria automobilistica. La revisione delle normative sulla CO2 nel 2025 dovrà garantire un equilibrio tra decarbonizzazione e competitività del mercato.
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