Corte Costituzionale, inammissibile il referendum leghista sulla legge elettorale

di Marco Innocenti

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Dopo quasi due giorni di camera di consiglio

Corte Costituzionale, inammissibile il referendum leghista sulla legge elettorale

Dopo quasi due giorni di camera di consiglio, la Corte Costituzionale ha deciso: il referendum abrogativo promosso dalla Lega per cancellare la ripartizione proporzionale dei seggi, che mirava a trasformare l'attuale legge elettorale, il 'Rosatellum', in un maggioritario puro, non è ammissibile.

L'Ufficio stampa della Corte costituzionale fa sapere che "a conclusione della discussione la richiesta è stata dichiarata inammissibile per l'assorbente ragione dell'eccessiva manipolatività del quesito referendario nella parte che riguarda la delega al Governo, ovvero proprio nella parte che, secondo le intenzioni dei promotori, avrebbe consentito l'autoapplicatività della 'normativa di risulta". Preliminarmente, "la Corte ha esaminato, sempre in camera di consiglio, il conflitto fra poteri proposto da cinque degli stessi Consigli regionali promotori e lo ha giudicato inammissibile perché, fra l'altro, la norma oggetto del conflitto avrebbe potuto essere contestata in via incidentale, come in effetti avvenuto nel giudizio di ammissibilità del referendum".