Coronavirus, Toti: "Nessun ligure rischia di non avere le cure di cui può aver bisogno"

di Marco Innocenti

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Un traghetto o nave da crociera potrebbe trasformarsi in unità per malati

Consueto aggiornamento sui numeri dell'emergenza coronavirus da parte di Regione Liguria: "L'età media dei positivi è di 64 anni e quella dei malati ricoverati è di 69 - ha spiegato il governatore Giovanni Toti - I numeri ci dicono che la previsione di sviluppo del virus nel nostro territorio è confermata. Questo significa che i piani di contenimento della nostra sanità sono confermati. Questo perché si stanno rinviando tutti quegli interventi non necessari, per non farsi trovare impreparati quando arriverà il picco epidemiologico. Sulle mascherine, possiamo dire che se ne parla ogni giorno e che la nostra Regione si è attivata. Stasera arriverà un carico che verrà distribuito a tutti i presidi ed ordinato da Regione Liguria. Domani ne arriverà un altro dalla Protezione Civile. Dovremo quindi essere usciti dalla strettoia per quel che riguarda i dispositivi di protezione, che verranno dati secondo le necessità".

"Stanno arrivando anche 6 respiratori - ha aggiunto Toti - dandoci la possibilità di essere ancora più tranquilli. L'ultima cosa riguarda la notizia della predisposizione di un'unità navale nel porto di Genova per ospitare determinate tipologia di pazienti. E' vero, stiamo approfondendo con Asl 3 di Genova e tutti gli attori interessati la possibilità di allestire su un traghetto o una nave da crociera un'unità per i malati che via via guariranno, uscendo dagli ospedali ma essendo in situazioni di fragilità, senza parenti che li possano accudire ad esempio, avranno ancora bisogno di un luogo dove trascorrere gli ultimi giorni. Oppure per malati senza sintomi gravi ma con situazione domestica che rischi di infettare i familiari. Costoro potrebbero trovare ospitalità su questa unità navale, dove troverebbero un centinaio di posti letto".

"Sulle regole che ci siamo dati per la vita comune - ha concluso Toti - abbiamo adottato linee guida che sono quelle del decreto varato due notti fa. Ci siamo adeguati. Abbiamo preso parte a tutte le riunioni per conoscere quelle regole e c'è una lista di faq che si può consultare sul sito del governo, i controlli avvengono anche in Liguria ma dovremo essere tutti abbastanza responsabili da agire con prudenza e attenzione alle regole. Abbiamo discusso col governo sull'eventualità di incrementare queste regole. Noi ci atterremo a quanto deciso dal governo ma credo che debbano parlare gli esperti di epidemiologia e, se si riterrà opportuno, Regione Liguria è pronta a prendere misure più stringenti. Quello che ritengo inopportuno è agire sotto spinte emotive o che le Regioni possano agire in ordine sparso, con ordinanze che creino confusione per i cittadine, visto che regolano tanti aspetti della vita di tutti i cittadini".

"L'Oms ha dichiarato la pandemia - ha spiegato poi l'assessore alla sanità Sonia Viale - ma questo non cambia molto visto che Regione Liguria aveva già messo in atto tutte le misure di prevenzione previste per questi casi di contagio. Purtroppo però anche poche ore fa qualcuno si è autopresentato ai pronti soccorsi, rischiando di infettare non solo tante altre persone ma anche i nostri operatori sanitari che si stanno spendendo senza riposo. Riceviamo le lettere di messa in mora per la mancanza delle mascherine. Potremmo farlo anche noi ma non è il momento di scaricare la responsabilità su altri. Ognuno deve mantenere sangue freddo ma il nostro dovere come politici è anche quello di ascoltare. Da giorni abbiamo attivati dei numeri (010/5485767 - 010/5488679) per ascoltare le richieste di chiarimento sul cambiamento delle regola di vita ma non sono numeri di emergenza, sono numeri per chiamare per avere informazioni".