Coronavirus, tir fermo sul Brennero: l'autista si rifiuta di viaggiare in Italia

di Marco Innocenti

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Uggé (Conftrasporto): "Effetto di una comunicazione incosciente"

Coronavirus, tir fermo sul Brennero: l'autista si rifiuta di viaggiare in Italia

La psicosi coronavirus colpisce ancora: l’autista tedesco di un camion in transito sul Brennero ha un carico di materiale edilizio destinato a una scuola di Gorizia, ma si rifiuta di entrare in Italia. Appena valicato il confine, abbandona il carico e se ne va. L’impresa, che ha sede in Germania, non vuole far viaggiare i propri autisti nelle regioni del Nord Italia, e ora sta cercando un autista. Non italiano, ma polacco. E dall’alba di oggi il carico è ancora fermo al valico.

“Tutto questo è inammissibile – sbotta il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto, Paolo Uggè - Siamo alla psicosi, che dilaga grazie a una cattiva informazione, a una campagna di comunicazione fatta con i piedi, che ci sta tornando indietro come un boomerang, con gli interessi. La prima manovra da fare per contrastare l’epidemia di Coronavirus è nominare un commissario straordinario che gestisca il nodo della comunicazione, che faccia chiarezza evitando una pericolosissima disinformazione - prosegue Uggè - Una persona che possa coordinare il tutto evitando che venga invece alimentato l’allarmismo che sta contagiando il Paese e che minaccia di avere conseguenze gravissime sull’economia italiana”. 

“Stiamo già pagando un salatissimo conto. Un esempio su tutti: in Valle Seriana, in provincia di Bergamo, abbiamo aziende che rischiano di perdere 100mila euro al giorno, con dipendenti in cassa integrazione o licenziati - ha spiegato poco fa Uggè ai microfoni del Tgcom 24 - Una catastrofe economica che non riguarda certo solo le zone rosse. In Cina si sta riprendendo a lavorare? Ma se le merci che arrivano in Italia, Paese dove le materie prime vengono trasformate, non trovano i nostri  porti in grado di funzionare e quelle merci vengono dirottate su porti stranieri, rischiamo di perdere, solamente in dazi oltre, un miliardo e 300 milioni di euro”.

“Quanto accaduto oggi al Brennero potrebbe essere solo l’inizio di un fenomeno che potrebbe avere conseguenze devastanti. Il nostro governo deve intervenire su questo gravissimo episodio, i cui protagonisti, c’è da giurarci, avranno sicuramente degli emuli”, conclude il vicepresidente di Confcommercio-Conftrasporto.