Coronavirus, Regione Liguria: "Fermare i cantieri sarebbe uno scandalo"

di Marco Innocenti

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"Assurdo chiedere sacrificio ai sanitari e poi non voler fare il proprio dovere"

Coronavirus, Regione Liguria: "Fermare i cantieri sarebbe uno scandalo"

Come ogni sera, ecco gli aggiornamenti dalla Sala Trasparenza di Regione Liguria sui numero dell'emergenza coronavirus:

"La proporzione dei tamponi rispetto al numero dei nuovi contagiati - ha detto il presidente della Regione - è identica a ieri, segno che il rallentamento dell'ascesa dei contagi sta continuando. Questa settimana ci aspettiamo andrà così, la curva ha finalmente ridotto la pendenza ma i contagiati ovviamente continuano ad aumentare. Cresce di molto la curva di chi fa la convalescenza a casa e questo fa capire che la collaborazione fra le strutture della sanità funziona. Gli ospedalizzati crescono a un numero elevato ma le terapie intensive crescono ma in modo limitato. Segno che si comincia a costruire quel percorso virtuoso che vede persone uscire dalla terapia intensiva e liberare spazi per altri. Sono arrivati molti caschetti e cominciamo ad avere anche un'area di media intensità che ci consente di gestire le sale in modo efficace. Prendiamo atto che ieri sera è arrivato un ordine importante di Dpi dalla Protezione Civile nazionale segno che la catena logistica sta cominciando a funzionare. Hanno consentito alla Sanità di distribuirle anche agli altri operatori fuori dagli ospedali. Il primo volo con ulteriori materiali arriverà sabato a Malpensa e pensiamo da lunedì di poter distribuire anche al mondo del lavoro altro materiale".

"Si è detto spesso dei risultati dei dati dei nostri sanitari, vidimati da Alisa - ha aggiunto - Il numero dei contagiati è del 9,4%, su un totale di 1170 tamponi fatti a Genova, 110 sono risultati positivi con dei picchi molto bassi a San Martino dove non si va oltre il 5,5% e il Gaslini è molto al di sotto. Poco fa ho sentito il governo, chiedendo di porre rimedio all'interpretazione data dal ministro Patuanelli che esclude alcune categorie Ateco-42 dalla possibilità di continuare a lavorare nei cantieri pubblici: noi riteniamo che i cantieri del dissesto idrogeologico, i cantieri delle grandi opere, del Bisagno e del Fereggiano debbano continuare. Il governo deve dare indicazioni in questo senso, altrimenti cercheremo ogni strada a livello regionale e spero in questo di avere l'appoggio di tutti quei sindacati che ci chiedono di garantire i posti di lavoro. Quelle opere salveranno vite umane in futuro e, specialmente quelle all'aperto dove si può continuare a lavorare, non capisco perché non possano fare uno sforzo mentre si chiede ai nostri operatori sanitari di fare gli eroi per salvare vite umane, rischiando la propria vita. Voler bloccare questi cantieri lo trovo quasi scandaloso".