Coronavirus, rallentano i contagi. Alisa:"al momento nessun allarme in Liguria"

di Redazione

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L'Azienda Ligure Sanitaria della Regione Liguria segue l'evoluzione del quadro epidemiologico

Coronavirus, rallentano i contagi. Alisa:"al momento nessun allarme in Liguria"

Il coronavirus ha causato fino ad ora 132 morti, mentre i contagi accertati salgono a 5.974. Gli ultimi dati mostrano comunque un possibile rallentamento dei contagi che nella giornata di martedì sono stati 1.459 contro i 2.077 di lunedì. In Cina restano 9.239 casi sospetti, mentre le persone sopravvissute alla malattia e dimessi dagli ospedali sono 103. Nel frattempo in Italia si è riunita anche questa mattina la task-force coronavirus 2019-nCoV del ministero della Salute che ha preso in esame le linee guida sul virus diffuse, nella serata di ieri, dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) constatando che le misure messe in atto nei giorni scorsi dall'Italia erano pienamente rispondenti a quanto indicato dall'Oms. L'Istituto Superiore di Sanità ha riferito di un imminente incontro nella sua sede tra esperti dell'Istituto, virologi, società scientifiche e tutti i professionisti coinvolti per valutare l'evoluzione scientifica del coronavirus 2019-nCoV e le linee guida Oms. Ad oggi in Italia non si registrano casi di contagio.

Intanto a  Genova nella giornata di oggi (mercoledì 29 gennaio) si è riunita in Alisa, la task force regionale per un aggiornamento sull’evoluzione del quadro epidemiologico relativo all’infezione da nuovo coronavirus (2019-nCov), alla luce delle nuove indicazioni ministeriali. Il sistema sanitario regionale è operativo per seguire in modo appropriato l’evoluzione della situazione: non ci sono, ad oggi, motivi di allarme per la popolazione ligure in quanto il sistema è monitorato e sotto controllo.

Nella riunione tecnica di oggi, sono stati aggiornati, in particolare, la definizione di caso da sottoporre a sorveglianza e aggiornato il percorso che prevede come riferimento, per l’età pediatrica, l’Istituto Giannina Gaslini. La più importante raccomandazione emersa riguarda l’identificazione di caso: chi ha soggiornato in Cina negli ultimi 14 giorni e che presenta febbre superiore a 38°, accompagnata da sintomi respiratori, deve rimanere a casa e contattare il NUE 112, dal quale riceverà le indicazioni e il supporto necessario.

«Ringrazio la task force ligure per l’impegno e la professionalità con cui sta predisponendo tutte le azioni utili per far fronte in modo efficace alla situazione - sottolinea Sonia Viale, vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria. Nei prossimi giorni sono previste ulteriori riunioni tecniche di aggiornamento e incontri dedicati con i medici di Medicina generale».