Coronavirus, boom di giocatori per "Plague Inc."
di Giulia Cassini
Crescono le utenze per il gioco mobile uscito nel 2012 per pc con diverse espansioni
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In tempi di Coronavirus non può sfuggire il fatto che molti avevano predetto scenari apocalittici in un passato più o meno recente, in pubblicazioni o film ad esempio. Ma anche nel mondo del videogaming esiste chi, in tempi non sospetti, aveva già prodotto per dispositivi mobili, e quindi comodamente giocabile dal nostro smartphone, un prodotto che rendeva l'utente una sorta di deus ex machina in grado di creare e diffondere un’epidemia.
E’ il caso di Plague Inc, che sullo store di Google vanta più di cinquanta milioni di download e fornisce tutti gli strumenti per progettare a tavolino un virus, dargli il nome che si vuole, e diffonderlo in tutto il mondo partendo da un Paese, che guarda caso è proprio la Cina. E non è tutto, perché si può decidere attraverso quali vie si possa diffondere, scegliendo fra specie animali, le vie aeree, il sangue o l’acqua, che sintomi sia in grado di provocare e potenziarlo per renderlo più forte e resistente alle cure.
Davanti al giocatore si apre una mappa del nostro pianeta dove in tempo reale o accelerato si può tenere d’occhio la diffusione dell’agente patogeno, quali Paesi sono colpiti ed agire di conseguenza per aumentare l’esposizione e diminuire le possibilità che sia scoperto un vaccino, cosa che fa terminare il gioco.
Si può anche controllare come i media affrontano l’epidemia, cosa fanno i governi per contrastarla, se viene presa sotto gamba oppure individuare le nazioni che più efficacemente riescono a investire fondi nella ricerca. Più la propagazione del virus diventa massiccia e più “punti abilità” o DNA possono essere investiti nello sviluppare le caratteristiche letali di quanto creato.
Guardandolo ora dà i brividi per quante analogie ci siano con la situazione che si sta vivendo in questo momento in Italia, Europa e nel resto del pianeta, considerate le tavole di riepilogo che si possono consultare nel gioco, dove sono indicate le nazioni infettate, quelle risparmiate e quelle al collasso. Ma volendo cercarci qualcosa di positivo, alla fine, prima o poi, si perde, e la cura viene sempre trovata.
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