Cooperazione Uisp: danza e movimento per abbattere i muri

di Maria Grazia Barile

Operatori Uisp di tutta Italia anche in Libano

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Attraverso il gioco e il movimento libero l’Uisp promuove anche in Libano lo sportpertutti e il diritto di ognuno alla libera espressione di sé. Le operatrici uispine Ilaria Nobili ed Emanuela Serra, sono in questi giorni a Tiro per portare a compimento i percorsi di formazione legati al progetto “Promozione dei diritti dei minori e nuove opportunità di educazione informale nel sud del Libano”, nel quale Uisp - insieme alla Fondazione libanese Ghassan Kanafani e alla Municipalità di Tiro, è partner dell'Organizzazione non governativa CTM - Cooperazione nei Territori del Mondo, e che viene realizzato grazie al cofinanziamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale/Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo. La formazione nei campi profughi libanesi è partita circa quattro anni fa, con un primo progetto che ha visto alternarsi in Libano vari operatori Uisp provenienti da tutta Italia; in questa fase conclusiva si stanno tirando le somme dei progetti e degli incontri formativi svolti, per verificare se gli strumenti sono stati assorbiti e agire sulle criticità. Gli operatori Uisp lavorano su gioco e movimento attraverso la danza e le ginnastiche, in particolare attività a corpo libero, per aiutare bambini e ragazzi ad esprimersi, appunto, in libertà, e a vivere un rapporto migliore con il proprio corpo. I giovani partecipanti si mostrano entusiasti, interagiscono senza difficoltà, con gli educatori Uisp che interagiscono con loro sulle potenzialità di adattamento delle varie pratiche motorie e agli spazi disponibili. Ogni volta che le delegazioni Uisp raggiungono i campi profughi libanesi ricevono un’accoglienza festosa, sia da parte dei bambini che degli insegnanti. Le condizioni di vita sono precarie, sia per la scarsità di servizi e infrastrutture sia a livello sociale. Le donne non possono vivere all’aperto e socializzare, i genitori non trovano il modo per comunicare con i loro figli, lasciandoli spesso all’unico svago degli strumenti tecnologici, che li isolano e li tengono chiusi in casa. Nonostante questo, sono tutti pronti a mettersi in gioco, senza tabù e paure: per loro, l’Uisp rappresenta anche un ponte per aprirsi verso l’esterno. Informazioni ed approfondimenti sulle attività e sui progetti Uisp di Cooperazione sportiva internazionale sul sito www.uisp.it