Consiglio di Stato sospende una norma del DM Aree Idonee: ripotenziamento degli impianti eolici al centro del dibattito
di Redazione
Accolto l’appello di un’azienda energetica: sospesa la disposizione che consentiva alle Regioni ulteriori restrizioni sulle aree idonee
Il Consiglio di Stato ha sospeso una norma del Decreto Ministeriale Aree Idonee, che dava alle Regioni la possibilità di ulteriori restrizioni sulle aree idonee per impianti rinnovabili. La decisione accoglie parzialmente l’appello di un’azienda energetica interessata al ripotenziamento di parchi eolici e punta a garantire un quadro normativo più stabile per favorire gli obiettivi di sviluppo delle energie rinnovabili.
Il Decreto Aree Idonee – Il DM 21 giugno 2024, in vigore dal 3 luglio, mira a individuare le aree idonee per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 una potenza aggiuntiva di 80 GW rispetto al 2020, come previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).
Il contenzioso – Un’azienda energetica operante in Sardegna, Puglia, Molise e Basilicata aveva impugnato il decreto sostenendo che alcune disposizioni ostacolassero il ripotenziamento dei suoi parchi eolici. Il Tar Lazio aveva inizialmente respinto la domanda cautelare, ritenendo assente il rischio immediato di danno.
Decisione del Consiglio di Stato – Con l’ordinanza n. 4298/2024, pubblicata il 14 novembre, il Consiglio di Stato ha invece accolto la domanda cautelare dell’azienda, sospendendo la norma dell’art. 7, comma 2, lettera c) del decreto. Questa disposizione consentiva alle Regioni di escludere aree già considerate idonee dalla normativa nazionale. Secondo i giudici, tale norma appare in contrasto con l’art. 20, comma 8, del d. lgs. 199/2021, che definisce a livello primario le aree ritenute idonee.
Motivazioni della sospensione – Il Consiglio di Stato ha sottolineato che la disposizione sospesa poteva introdurre incertezza normativa, complicando il quadro già delineato dalla legislazione nazionale. “Sarebbe semmai questa norma a introdurre un elemento di discontinuità rispetto agli obiettivi del PNRR, che richiedono un quadro normativo semplificato e stabile”, osservano i giudici.
Rilievi sul periculum – A differenza del Tar, il Consiglio di Stato ha riconosciuto il rischio di danno per l’azienda, spiegando che l’approvazione di leggi regionali restrittive avrebbe potuto compromettere irrimediabilmente i suoi progetti di ripotenziamento.
Legge regionale in Sardegna – Parallelamente, la Regione Sardegna ha avviato l’iter per una legge regionale attuativa del decreto, che l’azienda ricorrente considera sostanzialmente impeditiva rispetto ai suoi progetti. La sospensione cautelare della norma ministeriale potrebbe ora influenzare l’approccio regionale.
Prossimi sviluppi – L’ordinanza resterà valida fino alla pubblicazione della sentenza di merito, prevista dopo l’udienza pubblica del 5 febbraio 2025. Nel frattempo, le aree idonee rimarranno disciplinate dalla normativa nazionale.
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