Elezioni Savona 2021, il confronto tra i cinque candidati sindaco
di Antonella Ginocchio
Negli studi di Telenord, si è tenuto il dibattito tra Luca Aschei, Marco Russo, Angelo Schirru, Francesco Versace e Manuel Meles
Il 3 e il 4 ottobre, i cittadini di Savona sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco. Nella mattinata di martedì, negli studi di Telenord, si è tenuto un confronto tra i 5 candidati alle elezioni. Ecco le risposte che ci hanno fornito Luca Aschei (Andare Oltre, lista indipendente), Marco Russo (Centro Sinistra), Angelo Schirru (Centro Destra), Francesco Versaci (Liguria popolare, lista indipendente), Manuel Meles (Movimento 5 Stelle). Sono previste repliche mercoledì 29 settembre ore 14, giovedì 30 settembre ore 22, venerdì 1 ottobre ore 20,30
Domanda: la Savona del futuro, la novità che caratterizza il programma?
Aschei: "La novità sarà la visione unica della città turistica. La vogliamo vedere solo così, perchè dal turismo discende tutto, dal lavoro al decoro della città e l'attenzione al verde, fino ad arrivare alla sostenibilità della viabilità. Turismo per far star meglio i cittadini, perchè in una città turistica si sta meglio. Per dare più lavoro perchè le nuove 30 attività censite a livello europeo, sono tutte attività che riguardano il turismo. Sono il travel design, il travel manager, il manager di community e tutto ciò che faccia conoscere al meglio Savona. Puntiamo a un porto turistico, come gli altri capoluoghi di regione. Puntiamo a una riqualificazione di Savona e a un risanamento generale di Savona. Vogliamo che venga migliorata la sanità, che venga preso in esame tutto il comparto che deve necessariamente migliorarsi".
Russo: "Abbiamo indicato nel nostro programma una proposta simbolo, che è quella di preparare Savona a candidarsi a capitale della cultura italiana. Non dobbiamo pensare che la capitale della cultura sia soltanto quella città che ha un patrimonio culturale e artistico da mettere in evidenza, ma premiano quelle città che sanno darsi un obiettivo e tenere insieme tutta la città. Savona deve fare questo, mettendo a sistema il porto con il campus e con il turismo e dare una vivibilità alla città come anello che tiene insieme tutte queste cose. Dobbiamo avere una giusta ambizione, che sia anche concreta, tenendo insieme la pulizia, la viabilità, il decoro, i servizi e un insieme di città che riesca a fare sistema. Avviamo un percorso insieme dove tutti gli elementi dialogano tra loro per darsi un obiettivo comune. Se solo arriveremo a preparare una candidatura a capitale della cultura, a prescindere dall'esito, avremmo colto già una grande occasione. Il bando lo prendiamo come obiettivo temporale da raggiungere".
Schirru: "Savona è come una bella addormentata sul mare. E' una città che deve risvegliarsi dalla pandemia e da una situazione economica veramente disastrosa, con un pre dissesto che ha imposto lacrime e sangue per arginarlo in modo adeguato ma non ancora completo. La priorità assoluta è sostenere la sanità savonese, quindi l'ospedale San Paolo, dargli la forza che deve assolutamente avere per il futuro per poter essere un ospedale al passo con i 165mila abitanti e poter avere sull'urgenza-emergenza un ruolo importante e sicuro per la popolazione. Immediatamente dopo deve essere rafforzata la sanità territoriale. Viviamo una Savona post industriale che deve diventare trainante su diversi settori. Deve essere una città più vivibile, culturalmente molto più avanzata e una città che si impegna sullo sport. Deve avere assolutamente un lavoro sulla pulizia e sul decoro, sui giovani, sugli anziani e sul campus, in modo da attrarre le persone".
Versace: "Da consigliere comunale uscente ho vissuto momenti critici della situazione di Savona. Adesso è il momento di uscire da questa situazione. Citerei turismo, cultura e ripresa economica. Per parlare di turismo a Savona bisogna prima parlare di pulizia e decoro urbano, altrimenti è difficile parlarne. Savona ha passato momenti abbastanza tristi dal punto di vista economico perchè abbiamo una situazione veramente precaria, ereditando 100 milioni di debiti dalle amministrazioni di centro sinistra che ci hanno preceduto e abbiamo l'Ata con altri 14 milioni di debiti. Questo ha compromesso tante situazioni. In una famiglia dove non ci sono gli stipendi, bisogna stringere e arrivare a fare in modo di vivere e andare avanti, altrimenti si sarebbe dovuti andare in tribunale a dichiarare il fallimento della città di Savona. Ciò non toglie che presto appalteremo la pulizia della città a un'azienda che vincerà una gara e si procederà con un porta a porta, perchè la città va pulita".
Meles: "La Savona del futuro deve essere una città che si prende cura di tutti, perchè oggi non si prende cura di nessuno. Abbiamo problemi su giovani, anziani, commercianti. Per attirare il turismo abbiamo bisogno di una città pulita e sicura, che si presenta bene ai savonesi e a chi viene da fuori. Solo così possiamo attirare turisti che portano reddito alla città, usando come attrattori il mare, l'entroterra, lo sport, i beni culturali, attirando però anche nuovi residenti. Savona sta perdendo abitanti e per tenerla in piedi serve attirare nuovi residenti. Abbiamo un patrimonio abbandonato a se stesso, che se venisse riqualificato potrebbe essere utilizzato come arma per attirare nuovi turisti e residenti".
Domanda: La pulizia della città e la raccolta differenziata dei rifiuti. Che cosa fare?
Russo: "Divido la risposta in due parti. Parliamo della raccolta differenziata. Savona deve recuperare un ritardo notevole, deve imboccare la strada del rifiuto zero, differenziata, riciclo, riuso, queste sono le prospettive che l'Europa ci indica. In questi giorni dovrebbe completarsi l'avvio della nuova società che ha come mandato nel piano industriale, la raccolta differenziata spinta porta a porta. Questo è un primo passo in questa direzione, che l'amministrazione dovrà sostenere e implementare. L'amministrazione avrà un compito delicatissimo nella prima fase di questo passaggio, nell'accompagnare i cittadini da un non sistema a un sistema differenziato. Il comune dovrà mettere in atto forme di accompagnamento, di formazione, di informazione, di sostegno della cittadinanza per imboccare questo primo passo davvero importante. E poi dovrà monitorare l'attività della nuova società, perchè questo sistema venga perseguito con molta determinazione e sempre più ammodernato, perchè gli obiettivi possono essere perseguiti in maniera diversa. Si pone anche il problema dell'ultimo segmento per chiudere il ciclo dei rifiuti e su questo il comune dovrà avere un ruolo importante. Sulla pulizia della città non dobbiamo aspettare i tempi della Newco, ma intervenire con molta decisione e per questo ho già detto che mi terrò la delega, affinchè venga assicurata fin da subito una pulizia fatta sia per spazzamento che per lavaggio di una città, che oggi è in condizioni pietose.
Schirru: "Lo spazzamento, il lavaggio, lo sfalcio sono problematiche assolutamente prioritarie. Va fatto un intervento immediato sulla città di Savona. L'azione deve essere ordinaria, ci aspettiamo un aumento organico dalla Newco che verrà al più presto definito. Un'azione ordinaria, con quasi certamente all'inizio un'azione straordinaria di sostegno all'organico esistente, attraverso assunzioni tramite una cooperativa. E' molto importante questo progetto perchè permetterà di avere nuove assunzioni alla fine dell'anno. Tre anni di utilizzo delle cooperative per questa azione straordinaria, di lavaggio non invasivo. Anche lo sfalcio è molto importante. Parlando della differenziata, ci auguriamo con tutto il cuore che si possa arrivare alla definizione della nuova società. La differenziata permetterà di passare da una tassa a una tariffa, in base a quanto il cittadino sarà virtuoso, avrà delle agevolazioni. Dobbiamo evitare il più possibile che ci siano persone che non rispettano la novità. Riguardo al problema penso di attivare una app per i cittadini, da consultare in caso di dubbio su come utilizzare la raccolta differenziata".
Versace: "La pulizia è il momento fondamentale della ripresa di Savona. Ho partecipato a tante riunioni in consiglio comunale dove si è parlato di come risolvere questo problema e siamo stati istruiti da un'azienda che si chiama Contarina, un'azienda di Trieste che è arrivata a fare l'83% di differenziata. Abbiamo un altro problema da risolvere, quello dei paesi confinanti dove c'è già una differenziata spinta, con i cittadini che vengono a conferire la spazzatura a Savona dove la differenziata esiste per un 30%. E' un problema che va rivisto, perchè il carico di spazzatura che Savona ha è nettamente maggiore rispetto a quello che è il consumo e la produzione dei cittadini savonesi. Savona oltre alla differenziata, deve risolvere il problema del lavaggio delle strade. In particolare ci sono strada che non sono pulite e lavate da almeno un anno. La situazione è deficitaria".
Meles: "Ci è voluto il tribunale di Savona per avere un piano industriale che parli di porta a porta. Noi ne parliamo dal 2011, ma c'è voluta una procedura concordataria di Ata per arrivarci. Il porta a porta è l'unica soluzione per arrivare a una percentuale alta di raccolta differenziata. Questo porta a risparmi della Tari e quindi nelle tasche dei cittadini. Va assolutamente incentivato e spinto il prima possibile, portando la cittadinanza a sentirsi parte integrante di questo metodo. Per quanto riguarda la pulizia in sè, Savona va dotato di un piano, quello che oggi esiste non può essere definito come tale. Deve essere monitorato anche dei cittadini, che devono sapere orari e giorni degli interventi, essendo a conoscenza dell'efficacia del servizio. Dobbiamo utilizzare le percentuali di reddito di cittadinanza oppure chi sconta pene alternative per occuparsi del verde della città, che diventano ore di lavoro in più dedicati alla pulizia e lo spazzamento".
Aschei: "Uno dei motivi che ci interessa tantissimo come lista Andare Oltre. Siamo qui anche perchè la città è diventata invivibile, dagli odori ai cassonetti strapieni, alla mancanza di pulizia delle strade. Abbiamo un gazebo all'incrocio tra Corso Italia e Via Paleocapa e ascoltando i commercianti, ci è stato detto che sono mesi e mesi che non vengono lavate le strade. Per fare questo in lista abbiamo un ingegnere ambientale, che si occupa in tante città di strutture che come la nostra funzionano meglio. Vedremo di fare questo anche su Savona. Una cosa importante da dire è che la differenziata è fondamentale, tuttavia ritengo che si debba parlare tanto con i cittadini, al di là di app o comunicazioni particolari. Senza dubbio i nostri anziani, ma anche i giovani, che affrontano per la prima volta questo ritiro saranno molto in difficoltà. La partecipazione è importantissima".
Domanda: Savona come può diventare il traino e la regia dell'intera provincia in tema di turismo? La valorizzazione del patrimonio storico e culturale
Schirru: "Savona è una città post industriale, che deve trovare la sua collocazione, la sua visione. I cittadini devono capire cosa devono diventare. Il turismo è la possibilità maggiore che ha Savona. Per parlare di turismo bisogna assolutamente mettere la pulizia come priorità assoluta. La città deve essere attrattiva, per poter attrarre persone da fuori. Dobbiamo fare sistema se vogliamo fare un turismo di qualità, attraverso tutte le associazioni e le categorie che si occupano di turismo. Dobbiamo dotare Savona di un info point adeguato, con le biglietterie uniche, che permettano al turismo di poter accedere agli spettacoli che offre la città di Savona. Il turismo è balneare, ricordiamo che Savona ha una lunghissima spiaggia, un turismo enogastronomico, culturale, sportivo. Insieme al turismo religioso, da sviluppare attraverso il nostro santuario. Bisogna fare una scelta, non possiamo sviluppare tutto. Dovremo puntare su almeno due o tre di questi argomenti".
Versaci: "Savona deve diventare l'hub turistico che tutti abbiamo in mente, anche se al momento non siamo ancora pronti per ricevere un turismo selezionato che possa apprezzare la città. Abbiamo un turismo che in questo momento ci aiuta, che è quello della Costa Crociere, ma è un turismo mordi e fuggi, che speriamo si mantenga a Savona, ma il vero turismo è un altro. Bisogna dare possibilità alla gente di venire a Savona per rimanerci delle giornate, delle settimane. Un turismo stanziale, perchè i turisti una volta arrivati a Savona devono essere instradati per tutte le bellezze che la città possiede dal punto di vista culturale e artistico. E' necessario pubblicizzare tutto quello che abbiamo a Savona. Ci sono poche persone che vanno a vedere le nostre opere d'arte e spesso sono i savonesi che vanno a fare queste visite per amore del nostro patrimonio artistico. Bisogna aprire a ogni tipo di turismo, non soltanto quello balneare, da quello culturale a quello enogastronomico".
Meles: "Il turismo è la carta che da 20 anni Savona non è riuscita a giocare per superare la crisi post industriale e si vede la sofferenza in termini economici-commerciali. Il turismo racchiude tante cose. Sicuramente bisogna puntare tanto sul turismo balneare, al momento si tratta soltanto di un mordi e fuggi nel weekend e va valorizzato diversamente. Servono però anche zone ricettive, perchè mancano alberghi che possano ospitare i turisti. Savona ha un entroterra bellissimo e ha grandi opportunità da questo punto di vista. Il turismo non può essere soltanto Costa Crociere, ma se un giorno Costa decidesse di andare via ci sarebbe un enorme mancanza di presenze e quindi un grande danno economico. Deve essere facile accedere ai musei e ai beni culturali, deve esserci un circuito unico integrato anche per i biglietti e le manifestazioni devono essere un momento di richiamo per turisti che trovano una città bella e attrattiva e che tornano perchè gli è piaciuta la nostra città".
Aschei: "Il turismo è il nostro punto base. Al momento è Costa che fa turismo, non la città di Savona. Dobbiamo avere un cambio di mentalità da parte di tutti i cittadini. Fare turismo significa saper accogliere. Non abbiamo grossi problemi a livello di pernottamento, perchè abbiamo vicine diverse cittadine e i turisti che desiderano visitare Savona non hanno problemi a fare 10/20 km di strada. Tuttavia la città di Savona va comunicata fuori, ma va anche organizzata per il turismo. Abbiamo i musei che sono chiusi, la cappella sistina che si può vedere poco e grazie a dei volontari. Abbiamo tante cose anche per il turismo religioso. Dovremmo cercare di partire con delle cose che possono essere utili immediatamente. Non ci sono soldi per il turismo, bisognerà stanziarli, e bisognerà entrare in un meccanismo particolare, con delle mostre d'arte o delle manifestazioni culturali".
Russo: "Il turismo è una delle tre gambe dello sviluppo della città di Savona, che è rappresentato anche dal porto e dal campus. Il turismo deve essere inserito in una nuova identità della città e si deve legare alle altre dimensioni della città. Bisogna legare Savona alla politica turistica dell'intera provincia. Al momento è rimasta fuori, senza alcun apporto politico di progettualità turistica. Poi dobbiamo anche imparare a elaborare prodotti turistici. Non soltanto occuparsi della comunicazione e dell'accoglienza, ma elaborare delle proposte organiche ai turisti, che mettano insieme il patrimonio culturale, il litorale e così via. Pensiamo in particolare al turismo accessibile, che significa rendere Savona accessibile per i suoi cittadini e fare diventare questo un elemento di attrattività. C'è un potenziale di 60 milioni l'anno di introiti. Il secondo tema è quello dell'outdoor, noi stiamo facendo dei progetti anche in sinergia con Finale Ligure e su questi c'è una possibilità di sviluppo del territorio, ma anche di presidio dal punto di vista idrogeologico".
Domanda: Lo sviluppo del porto e del settore crocieristico. L’elettrificazione delle banchine e la vicenda Funivie
Versace: "Il porto è una realtà importante che è collocato nel cuore della città. Per arrivare al porto bisogna attraversare il centro cittadino e introdursi nello spazio portuale. Il porto dà tanto lavoro a Savona e le navi che arrivano sono realtà importanti che ci permettono di portare avanti tutta l'attività portuale. Ci sono dei lati negativi però che devono essere valutati e concordati. Vedo che in città dopo una settimana che c'è una nave ferma si creano movimenti d'opinione per queste navi che inquinano e danno problemi agli abitanti del quartiere intorno al porto. Inoltre, il traffico pesante su gomma. All'anno dal casello autostradale di Albisola all'ingresso di Savona ci sono diverse migliaia di camion che passano e necessariamente inquinano. Stiamo parlando di città sostenibile e deve essere trovata una soluzione immediata per evitare questo problema".
Meles: "L'elettrificazione delle banchine è un aspetto fondamentale per la vivibilità delle città. E' stato finanziato il progetto nel 2020 e dovrebbe partire a breve. Daranno parecchi disagi alla città, ma pensiamo che renderà la città più vivibile, soprattutto per chi vive nelle zone vicine al porto. Noi abbiamo detto che in questi anni il sindaco era presidente di autorità portuale, subendo scelte che tuttora la città subisce. Occorre tornare a una leale collaborazione. Il porto è l'attività economica più importante della città, portando tra le 8 e le 10 mila unità occupate. Noi subiamo i fumi delle navi, ma soprattutto l'aspetto viabilistico, impattando sulla viabilità ordinaria della città, andando a ricadere su tutta la vivibilità cittadini. Vanno trovate soluzioni infrastrutturali e di politica dei trasporti. Il problema delle funivie ha portato all'incremento del trasporto pesante e allo stesso tempo c'è una crisi dal punto di vista industriale. Il problema sarà capire cosa verrà trasportato sulle funivie, perchè questo ricadrà anche sul discorso della transizione ecologica".
Aschei: "Il porto è nella città, ma la città non è del porto. Il porto al momento è impattante sulla città in modo decisivo, sia per l'inquinamento che per la viabilità. Il fatturato del porto è molto interessante, con un numero molto importante di persone occupati. Con 12 miliardi di fatturato dovrebbero però essere impiegate 30 mila persone. Il ritorno alla città da un porto così fiorente è veramente poco. Potrebbe portare molto indotto al commercio, all'artigianato e a tutte le attività savonesi perchè riuscire a fare turismo di qualità è una cosa molto importante. Il turismo di qualità si può fare con le barche, sono sempre stati visti in malomodo coloro che posseggono grandi yacht e ci sono anche grandi organizzazioni che potrebbero scendere su Savona, creando un indotto e una qualità turistica. Per il discorso funivie, finirà ben presto l'utilizzo dei carburanti fossili e bisognerà studiare qualcosa di nuovo per l'occupazione dei dipendenti".
Russo: "Il porto è una delle tre gambe dello sviluppo della città. Oggi la città ha un rapporto con il porto di indifferenza conflittuale. Bisogna modificare questa impostazione e farla diventare un'alleanza strategia. Con lo spostamento dell'autorità portuale all'autorità di sistema anche con Genova c'è la necessità a livello savonese di stingere questa alleanza tra i comuni del comprensorio e il direttore di scalo. Per questo ho proposto di tenermi la delega al porto, per segnare questo cambio culturale, e ho proposto un tavolo permanente di concertazione locale. E qui la savonesità del mio progetto è un valore aggiunto. Questa alleanza può essere simboleggiata da un progetto che vogliamo portare avanti insieme al campus, di rigenerazione energetica del porto, non solo per le banchine che sono già state finanziate, ma anche per il rinnovamento energetico di tutte le strutture che sono dentro il porto. Questo è un grande simbolo per riallacciare i rapporti tra città e porto. I temi sui quali il comune deve recuperare una sua capacità progettuale sono molteplici, dalla ricaduta economica del porto. E qui c'è il tema delle funivie, dove c'è da difendere il reddito attuale dei lavoratori ma anche di immaginare l'infrastruttura per il futuro e avere una visione dell'entroterra e quindi di un comprensorio più ampio. Accanto a questo c'è da progettare waterfront di levante e ponente che sono due elementi strategici su cui porto e città devono stringere un patto di rigenerazione nell'interesse l'uno dell'altro".
Schirru: "Pur avendo perso l'autonomia, il porto rimane una realtà importantissima per la nostra città. Una realtà produttiva e lavorativa e va assolutamente tutelata. Il nostro porto è inserito all'interno della città e a maggior ragione costringe a cercare una situazione ambientale favorevole, come l'elettrificazione delle banchine che va assolutamente proseguita. Detto questo, dobbiamo pensare a una delega personale al porto nell'ambito del comune, quindi al sindaco spetterà questa delega. Parliamo anche della risistemazione del fronte levante, che è un bellissimo progetto che sta nascendo e che dovrebbe ridare un biglietto da visita della nostra città per chi proviene da Albisola, con la pista ciclabile e che permetta una vivibilità maggiore. Sul retroporto abbiamo un problema di viabilità, quindi dobbiamo sviluppare il traffico su rotaia e limitare molto il traffico su gomma e a questo proposito c'è il tema delle funivie, il ministro dello sviluppo economico è recentemente venuto a Savona e si è impegnato personalmente per prorogare la cassa integrazione dei lavoratori e allo stesso tempo far ripartire le funivie al più presto, che per le nostre rinfuse è assolutamente una cosa indispensabile. Va fatto un collegamento funivie-ferrovie in sinergia".
Domanda: la sanità nel post pandemia ed il rilancio dell’ospedale “San Paolo"
Meles: "Il sindaco di Savona deve assolutamente tutelare l'ospedale San Paolo. E' un patrimonio della città che serve 160.000 abitanti e deve essere dotato di tutti quei servizi che oggi mancano o sono carenti. Pensiamo alla chirurgia vascolare, alla pneumologia, alla gastroenterologia, notizia di oggi che è stata ancora rinviata entro la fine dell'anno l'inaugurazione del centro ictus. Sono servizi di cui Savona ha bisogno e di cui hanno bisogno i cittadini che si rivolgono all'ospedale. Tenendo conto che anche il flusso dei crocieristi grava poi sull'ospedale di Savona. Va pressato il presidente della regione affinchè Savona venga dotata di questi servizi e va favorita in qualunque modo la medicina territoriale. Abbiamo visto durante il Covid, come la medicina territoriale sia una gravissima carenza. Dobbiamo spingere, ci sono fondi ed è anche la strategia del paese e dell'Unione Europea, quella delle cosiddette casa della salute. Vanno individuate delle aree in cui realizzarle, pensiamo ad esempio alla zona degli Orti Folconi, ma poi vanno dotate anche di personale medici, strumenti diagnostici, infermieri e tutti i dipendenti. Le case della salute sono presidi socio-sanitari che alleviano poi i numeri di ingressi al pronto soccorso. Va potenziata la rete di emergenza-urgenza, pensiamo a una rete di equipe mobili e di elisoccorso più efficiente. Queste sono tutte richieste che vanno poi esposte dal sindaco al presidente della regione".
Aschei: "E' un tema molto particolare e delicato. Sono giorni e giorni che incontro medici e organizzatori di sistema. Il San Paolo sta vivendo un momento molto particolare, così come tutta la sanità. Un momento tragico, vista anche la situazione pandemica. Il poter gestire anche le altre malattie avrebbe bisogno di una differenziazione e di un potenziamento dell'ospedale, che invece non avviene. Sembra che gli ospedali siano in concorrenza l'uno con l'altro e questa è una cosa che non comprendo. Tuttavia è da 20 anni che la sanità ha dei grossi problemi in Liguria e in Italia, quindi partiamo dai medici di base, da quello che è il medico che il cittadino per primo incontra. Mancano i medici di base, ce ne sono pochissimi. Implementare, partire da quello e sopratutto prevenire, insegnando agli anziani come alimentarsi e come restare in salute. Io sono per il mantenimento della salute il più possibile, piuttosto che dover poi correre in ospedale. Ma quando si deve correre in ospedale perchè ne abbiamo bisogno, è importante anche avere degli ambulatori di codici bianchi. Ne ho parlato spesso di questi ambulatori, che non sono dei pronto soccorso perchè mancano di anestesista e quindi devono essere vicino ai veri pronto soccorso. Questo però può essere già un aiuto per la sanità, che si sta purtroppo privatizzando in modo troppo deciso".
Russo: "La sanità come noto è una politica regionale, ma il comune ha un ruolo fondamentale sotto due profili. Innanzitutto per determinare una linea di politica sanitaria del territorio, anche in rispetto e dialogo nei confronti della regione, ma non soltanto come comune di Savona ma come distretto sociale e socio-sanitario. In secondo luogo deve preparare il terreno dell'intreccio socio-sanitario. Il nostro schema è molto semplice. Ci sono due poli, il primo è l'ospedale San Paolo e Savona deve riappropriarsi dell'ospedale. Deve farlo diventare un elemento di identità proprio, un punto fondamentale che serve uno spazio più ampio del solo comune di Savona e per questo deve essere rafforzato. Mi chiedo come Schirru possa invertire questa tendenza, visto che è stato nominato dal presidente della regione, che sta confermando ogni volta di più che vuole indebolire l'ospedale San Paolo addirittura a ospedale cittadino e l'ennesimo rinvio dell'inaugurazione del centro ictus ne è una conferma. Invece per noi questo è un punto fondamentale. Poi c'è l'aspetto della territorialità, che serve anche per avvicinare i servizi ai quartieri e su questo stiamo individuando i punti dove possono esserci sedi di intreccio socio-sanitario e in mezzo a queste ci vuole una casa della salute. Sono finanziate dal pnrr, che serve sia come coordinatore della rete territoriale che come allentatore della pressione sull'ospedale. Abbiamo già proposto che questa struttura sorga nella zona di Orti Folconi, un punto strategico nel bacino della territorialità".
Schirru: "La sanità è stato il baluardo contro questa pandemia e l'ospedale è stato in primo luogo la trincea che ha permesso di arginare la pandemia. La vaccinazione è importantissima attraverso la sensibilizzazione di tutti i cittadini. Il sindaco non ha un compito diretto, ma un compito importantissimo per cercare di far capire alla regione con la quale si deve collaborare strettamente. Il sindaco deve continuamente interloquire sia con la regione che con l'Asl 2, per poter evidenziare tutto ciò di cui i cittadini hanno bisogno. Questo è molto importante. Io che ho vissuto moltissimo l'urgenza-emergenza nella mia situazione professionale e so quanto è importante e quale sia il suo valore sociale. Tutta la cittadinanza deve spingere per avere un servizio efficiente e di standard adeguato di qualità sull'urgenza-emergenza. Il centro ictus, che va sollecitato, ma anche l'attività chirurgica che stata un pochino abbandonata in questo periodo di pandemia. La cittadinanza deve avere un servizio completo. Il territorio è una parte fondamentale, il pnrr ci dà tutti gli strumenti. Deve esserci un'integrazione ospedale-territorio, deve esserci la digitalizzazione, la tele medicina e di altri strumenti di cui possiamo disporre con la moderna tecnologia".
Versace: "Ritengo che il sindaco sia il primo responsabile della salute dei cittadini. Trovo molto significativo quello che ho letto entrando al ministero della salute. C'è una targa che dice che la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non solo l'assenza di malattia. Penso che il sindaco deve essere molto presente. Le decisioni le prende la Asl 2 però ci deve essere questa pressione da parte dell'amministrazione comunale per risolvere i problemi della città. Per quanto riguarda la sanità e il Covid, a Savona è iniziato cinque anni fa, non è iniziato nel 2020. La responsabilità è la privatizzazione, che ha svuotato dei contenitori pubblici per riempire dei contenitori privati. Per fortuna questo processo si è arrestato, speriamo che si torni indietro, ma ormai il danno è stato fatto. Gli ospedali sono utili per gestire le urgenze e le emergenze in primis, però ci sono delle specialità costose che il privato non avrà mai. E' necessario che ci si concentri su quello che sarà il servizio dell'ospedale e poi andremo a vedere anche la medicina sul territorio, che è estremamente deficitaria e il Covid ce l'ha detto".
Domanda: la ripresa del commercio e delle attività produttive, passando anche attraverso il miglioramento della viabilità ed il potenziamento del trasporto pubblico locale.
Aschei: "L'economia deve passare necessariamente attraverso il trasporto pubblico locale e la viabilità. Deve passare attraverso una possibilità di accesso migliore alla città. Noi abbiamo in Liguria un'autostrada che in tutta Italia sarebbe considerata una tangenziale gratuita, mentre qua la dobbiamo anche pagare. Chi da Varazze e Loano desidera venire a Savona non può pensare di farlo sull'Aurelia. Per il rilancio di un'economia dolce, che sarebbe solo per il commercio e l'artigianato, ma l'economia deve ripartire con turismo e persone che vengono da oltre la Liguria. Savona è un centro commerciale all'aperto e bisogna assolutamente creargli la viabilità e i parcheggi di cintura. Tutti i centri commerciali senza parcheggi non possono funzionare. Dobbiamo con il Pums progettare per poter avere parecchi denari, per poter organizzare tutte queste cose. Parcheggi di cintura, piste ciclabili, elettrificazione del trasporto pubblico con il filobus. Organizzando tutto questo migliora senza dubbio l'economia, ma non è sufficiente. Bisogna mettere a sistema anche una comunicazione e una formazione delle aziende. Economia artigianale e dei commercianti che hanno un centro città con un'isola pedonale che è Corso Italia, che isola pedonale non è ma è una strada chiusa".
Russo: "Abbiamo bisogno di una nuova vocazione economica, non una sola, ma mettere a sistema porto, campus e turismo. In questo senso, le infrastrutture sono fondamentali e parliamo di Aurelia bis, che deve essere completata nell'appalto che in corso ed è sospeso, ma anche come infrastruttura. Finchè non si collega al casello di Legino e non c'è un secondo svincolo a Levante, serve a molto poco. L'infrastruttura significa anche potenziare il ferro, non solo per il porto, ma anche per i passeggeri da Savona nell'asse verso Torino con il secondo binario che può velocizzare moltissimo i trasporti. Anche qui Savona deve recuperare un ruolo comprensoriale, un ruolo di indirizzo più vasto. Finora è stato troppo passivo, lasciando come se fossero problemi e progetti che non la riguardano. L'anello che congiungono queste dimensioni dello sviluppo economico è la qualità urbana e dentro questo concetto ci sono commercio e mobilità. Sul commercio abbiamo fatto proposte di rilancio perchè serve sia per l'attrattività delle città, che per il presidio dei suoi quartieri, oggi desertificati dal commercio. Abbiamo fatto politiche di riapertura temporanea dei negozi, di collegamento sulle manifestazioni, sulla semplificazione burocratica. Per quanto riguarda la mobilità, dobbiamo arrivare a utilizzare il centro soltanto per la mobilità ciclabile, pedonale e trasporto pubblico. Per questo occorre un Pums, occorrono parcheggi di cintura per i quali abbiamo già trovato la collocazione e anche i costi necessari e il loro possibile rientro in un numero di anni limitato".
Schirru: "L'economia equivale al lavoro. Dobbiamo creare le condizioni perchè ci sia una ripresa lavorativa, soprattutto dopo questo periodo di dramma pandemico. Sono importanti le infrastrutture, soprattutto quelle digitali, che significa anche diminuire la burocrazia. Il pnrr ci stimola a percorrere questa strada e dovremo assolutamente percorrerla, per snellire l'attività burocratica a tutto vantaggio delle attività economiche e produttive. C'è un problema grosso, che è l'orientamento dei giovani. Dobbiamo cercare di sviluppare i lavori come i tecnici, che purtroppo hanno un'offerta modesta rispetto alla domanda. Dobbiamo sviluppare con la scuola la formazione, lo sviluppo di una visione di cosa potrebbe essere il futuro lavorativo dei giovani. Abbiamo istutiti tecnici e l'ente scuola edile e a questo proposito abbiamo un piano territoriale di formazione professionale, finanziato attraverso la regione, che dobbiamo assolutamente utilizzare per sfruttare questi lavori. Sul commercio, la mobilità deve essere la migliore possibile, i parcheggi devono essere implementati, per permettere il commercio di vicinato e la possibilità di avere i clienti perchè è un'attività sociale per Savona"
Versace: "Il tessuto produttivo è un momento fondamentale della Savona che stiamo andando a disegnare. Il problema essenziale sullo sviluppo preventivo di Savona è purtroppo la viabilità. Chi vuole venire a fare attività a Savona deve essere messo nelle condizioni di poter arrivare, parcheggiare oppure accedere comodamente con i mezzi pubblici o su percorsi pedonali. Un aspetto che sottolineerei per sviluppare l'aspetto commerciale e artigianale di Savona è la pedonalizzazione di alcune strade. Si diceva che Corso Italia è l'unica isola pedonale di Savona, ci sono altre strade che potrebbe essere destinate alla pedonalizzazione, in particolare Via Paleocapa con dei porticati estremamente belli, però molto trascurati. Senz'altro sarà un discorso complesso, che troverà resistenze e pareri favorevoli, però per sviluppare Savona e arrivare ad avere una città attiva dal punto di vista produttivo, commerciale, artigianale è necessario prendere questi orientamenti. Abbiamo delle realtà produttive importanti che non possono lavorare in condizioni adeguate".
Meles: "La mobilità è cruciale per l'economia. Un trasporto certo e veloce ha un notevole impatto favorevole sulle attività del territorio e non solo. Va riprogrammata l'intera viabilità, a Savona siamo indietro di 30 anni a livello di trasporto pubblico e di servizi per il trasporto privato. Vanno rivoluzionate le linee del trasporto pubblico locale, rinnovati assolutamente i mezzi, è chiaro che questo ha un impatto sull'ambiente e in termini di sicurezza per chi viaggia. Bisogna studiare la pedonalizzazione di alcune aree, comprese delle piccole aree pedonali di quartiere, percorsi che vanno studiati insieme anche ai commercianti, alle associazioni di categoria e i cittadini. Questo deve essere un processo partecipato. Inoltre, bisogna far rivivere il territorio con rigenerazione urbana, riqualificazione dei quartieri, in modo che le persone possano rivivere certe aree che al momento sono abbandonate e lasciate ad altri tipi di utenze, che non piacciono a nessuno. Importantissima è la questione dei parcheggi, servono nuove politiche della sosta. Non è pensabile che chi viene a lavorare da fuori Savona in macchina, debba pagare il parcheggio tutti i giorni. Ci vogliono abbonamenti differenziati anche per tipologia di utente. Bisogna ampliare le aree dove si può parcheggiare e questo porta a ridurre l'accesso delle macchine al centro cittadino e a quel punto si può pensare di pedonalizzare aree più estese. Se pensiamo a Corso Italia, quando è stata fatta la pedonalizzazione erano tutti contrari, adesso chiedere a quei commercianti di tornare indietro li troverebbe contrari perchè ha funzionato. Per fare questo bisogna passare anche da igiene, turismo, quindi manifestazioni e ridare vitalità alla città. Questi due interessi vanno coniugati".
Domanda: un appello al voto
Russo: "Savona non ha più tempo, si trova di fronte a un bivio. O continua con la solita politica dell'improvvisazione, degli slogan, delle idee messe insieme con un elenco, allora sarà accompagnata al declino. Oppure tenta il suo rilancio, ma per farlo ha bisogno di un progetto ambizioso, ma allo stesso tempo concreto. Abbiamo lavorato lungamente insieme ai cittadini per ottenere questo. E' un percorso durato anni che ha fatto emergere delle potenzialità straordinarie e delle energie che abbiamo saputo mettere a sistema. Sotto la coltre della delusione, c'è una brace che noi dobbiamo assolutamente valorizzare. Savona ha bisogno di una meta e noi saremo in grada di proporgliela, perchè l'abbiamo individuata insieme ai cittadini e insieme a loro sapremo amministrare".
Schirru: "Il 3-4 ottobre siete chiamati per una scelta molto importante, per il futuro vostro, dei vostri figli e della città di Savona. Non fate scelte ideologiche e non date credito a chi si spaccia per nuovo, ma invece ha portato Savona a una situazione di pre dissesto. Non sono abituato a parlare tanto davanti alle telecamere e da me non sentirete proclami e tante dichiarazioni. Da me e da tutte le persone che mi sostengono vedrete delle azioni concrete, soprattutto condivise. Avremo cura di Savona, scegliamo di non tornare indietro, ma di andare avanti verso il futuro della città".
Versace: "Non ho dimestichezza con le telecamere e i microfoni, ma tengo a precisare che mi sono staccato dal centrodestra perchè non condividevo i metodi utilizzati nelle scelte, nel prendere decisioni molto distanti da Savona. Non dipende da me, ma non voglio riconsegnare la città a chi l'ha ridotta nella situazione attuale dal punto di vista economica. Liguria Popolare siamo un gruppo di moderati che abbiamo scelto questa strada, con una lista estremamente giovane e motivata. I savonesi non hanno altra alternativa, se vogliono cambiare, che votare Francesco Versace sindaco"
Meles: "Centrodestra e centrosinistra hanno fallito nell'amministrazione cittadina e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non possono essere ex amministratori e attuali amministratori a proporci soluzioni, nascondendosi dietro al ruolo di candidato sindaco, quando hanno già avuto la possibilità di amministrare e condurre Savona verso altri lidi e hanno miseramente fallito. Noi chiediamo un'opportunità. Dopo 10 anni di opposizione, abbiamo una squadra forte, fatta di persone che amano la città e vogliono portare Savona dove merita. Chiediamo di avere l'occasione di amministrare Savona e di dare ai savonesi quelle risposte che da troppo tempo attendono".
Aschei: "Abbiamo chiamato la lista "Andare Oltre" perchè vogliamo veramente andare oltre. Ci sarebbe da dire molto su un prolungamento verde, una città decorosa, attenzione alla famiglia, al lavoro, ai cittadini. Per questo abbiamo ascoltato tanto, facendo una campagna elettorale per strada, tutti i giorni. Siamo lì da 35 giorni con un gazebo per ascoltarvi e continueremo a farlo per i prossimi 5 anni. Siamo cittadini rispettabili, che hanno delle grandi competenze. Giudicate voi se possiamo prendere in mano questa città e cambiarla finalmente".
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