Confindustria Genova, neopresidente Ferrari a Telenord: "Interazione imprese-porto, energia e infrastrutture le sfide da vincere"

di Carlotta Nicoletti - Stefano Rissetto

3 min, 50 sec

"Vogliamo cercare di aumentare e migliorare le condizioni per la competitività delle imprese"

Fabrizio Ferrari, neopresidente di Confindustria Genova, affronta i temi del suo mandato in un'intervista a Telenord.

Competitività e settori chiave - “L'obiettivo principale per noi, come Confindustria Genova, per il mio mandato, è quello di cercare di aumentare e migliorare le condizioni al contorno per la competitività delle imprese. Competitività delle imprese in alcuni settori che riteniamo fondamentali per la città di Genova e, in parte, anche per la Liguria: industria manifatturiera, porto-logistica e tecnologie.”

Una visione ampia dell’industria - “Questi sono i tre pilastri principali su cui vorremmo svolgere la nostra attività. Ovviamente senza dimenticare tutto il resto di ciò che rientra nel concetto di industria per noi, come sanità, turismo, cultura.”

Sul porto: competenze in squadra - “Il tema del porto: io non sono un esperto, proprio per questo motivo abbiamo inserito nel nostro team due vicepresidenti con deleghe specifiche, Beppe Costa e Marco Ghiglione, che sono esperti del settore portuale.”

Infrastrutture: nodo cruciale per Genova - “Oggi per noi andare a Roma è un problema, qualunque sia il mezzo. I nostri colleghi a Milano riescono a fare andata e ritorno in giornata, noi spesso dobbiamo pernottare. I costi dei voli da Genova sono inaccettabili. Questo limita non solo chi già vive e lavora qui, ma rende la città meno attrattiva per chi potrebbe venire da fuori. Alcuni imprenditori tedeschi avevano considerato Genova per insediarsi. Alla fine ha vinto Barcellona. Bisogna offrire motivazioni forti non solo per rimanere, ma anche per attrarre persone e investimenti.”

Siderurgia: valutazioni da fare con attenzione - “Il tema non è semplice. Va benissimo la manifattura, va benissimo la siderurgia, ma bisogna capire cosa si può fare realmente per essere competitivi. Ho qualche dubbio sull’effettiva sostenibilità economica del forno elettrico. Se ci sono investimenti e ritorni economici, bene. Altrimenti dobbiamo valutare con attenzione quali industrie portare lì, in un’ottica di beneficio complessivo.”

Energia: abbattere i costi, riaprire al nucleare - “Il nucleare non può più essere un tabù. Noi importiamo il 10% della nostra energia elettrica dalla Francia, prodotta da centrali vecchie. Dobbiamo guardare alle nuove tecnologie nucleari. Se oggi decidiamo di fare il nucleare in Italia, i primi effetti si vedranno però fra dieci anni. Nel frattempo serve un mix energetico che abbassi i costi per le imprese. Se l’energia costa tre o quattro volte di più rispetto ad altri Paesi, allora non siamo competitivi. Sui temi tecnici, come l’energia, i referendum sono un errore. L’energia è alla base dell’economia. Dopo Chernobyl si è deciso sull’onda dell’emozione: è stato un errore di politica industriale.”

Europa e dazi: una delusione - “L’accettazione dei dazi al 15% mi sembra una debacle clamorosa per l’Europa. Sono preoccupato per le conseguenze sul mercato italiano.”

Filiera locale e collaborazione tra imprese - “Una priorità è sviluppare le filiere del territorio: dalle grandi imprese alle piccole e medie imprese. Le grandi hanno forza finanziaria, le piccole innovazione. Serve un ecosistema che valorizzi entrambe.”

Il porto come hub di innovazione - “Lo sviluppo del porto significa anche innovazione, digitalizzazione, ricerca. Genova deve diventare un punto di riferimento per i porti del Mediterraneo.”

Liguria da connettere, non da isolare - “Dobbiamo smettere di considerare la Liguria un’isola. Siamo vicini a Milano, ma non riusciamo a sfruttare questa vicinanza per colpa delle infrastrutture. Oltre a quelle fisiche, dovremmo anche pensare a quelle digitali, come i cavi dati. Anche lì si può costruire un’industria. Vengo dal settore software. Mi è sempre stato detto che faccio servizi, ma io rispondo: faccio industria. Anche il software è un prodotto con proprietà intellettuale.”

Formazione e università - “Abbiamo un’ottima università, ma dobbiamo lavorare insieme per migliorarne l’offerta formativa e l’integrazione con le imprese. Lo stesso vale per gli ITS, che sono fondamentali.”

Giovani all’estero, ma con ritorno - “Non mi spaventa che i giovani vogliano fare esperienze fuori. È un valore. L’importante è attrarne altri e far tornare quelli che sono andati via.”

L’IIT come modello - "L’Istituto Italiano di Tecnologia riesce ad attrarre persone da tutto il mondo, pur con tutti i problemi logistici. È assurdo che ancora oggi debbano pagarsi un pullman da Bolzaneto a Morego.”

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