Con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così: Andrea Pirlo alla genovese per il rilancio della Sampdoria

di Maurizio Michieli

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Il suo esordio da allenatore in serie A avvenne proprio contro i blucerchiati: un segno del destino

Con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così: Andrea Pirlo alla genovese per il rilancio della Sampdoria

Dopo Dejan Stankovic, tocca dunque a un altro grande centrocampista della storia del calcio internazionale guidare la Sampdoria dalla panchina, stavolta in serie B: Andrea Pirlo, 44 anni, reduce dall'esperienza in Turchia con il Fatih Karagümrük, con cui ha risolto il contratto a tre giornate dal termine del campionato e la squadra al settimo posto in classifica.

Se il Pirlo calciatore è un monumento, il Pirlo allenatore deve ancora "farsi", malgrado abbia già maturato alcune esperienze importanti, prima fra tutte quella con la Juventus. Dall'Under 23 bianconera, l'8 agosto del 2020, dopo l'esonero di Maurizio Sarri, venne infatti promosso alla guida della prima squadra. Ancora sprovvisto del patentino necessario per guidare club di Serie A, il successivo 14 settembre ottenne l'abilitazione a Coverciano e sei giorni dopo fece il suo debutto da allenatore proprio in occasione della vittoria casalinga della Juve per 3-0 sulla Sampdoria. Un segno del destino. L'esperienza alla Juventus si concluderà con due trofei in bacheca, la Supercoppa italiana e la Coppa Italia.

Dopo un anno sabbatico, Pirlo è ripartito dall'esperienza in Turchia, costellata di luci e ombre. Ma il fatto di avere accettato la proposta della Sampdoria in serie B rappresenta un atto di umiltà che gli fa onore e conferma la sua volontà di rimettersi in discussione. Così come testimonia dell'intento di Andrea Radrizzani di imprimere, anche attraverso l'allenatore, subito un'impronta forte sulla "sua" Sampdoria. Se è vero che la prima scelta era Fabio Grosso, di certo Andrea Pirlo non costituisce un ripiego: semmai una scommessa forte, con un'alta posta in palio. Da un campione del mondo all'altro.
Di sicuro la serie B è un campionato infido, ma a rafforzare la posizione di Pirlo c'è il contratto biennale: il nuovo allenatore, che riparte dalle macerie di una "rosa" da ricostruire, ha davanti a sé due stagioni per riportare la Sampdoria dove merita, ovvero in serie A. Una comfort zone importante, fermo restando che prima si accorciano i tempi e meglio è per tutti.

E poi nella figura di Andrea Pirlo, con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così e la tendenza a preferire i fatti alle parole, intravvediamo una smania di schiva concretezza che sa tanto di genovese. Buon lavoro, maestro.