Comune di Genova, 50 milioni di euro per prevenire le calamità naturali

di Redazione

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Raggiunto l'accordo con la Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa per finanziare diversi lavori pubblici

Comune di Genova, 50 milioni di euro per prevenire le calamità naturali

Il Comune di Genova avrà adisposizione fino a 50 milioni per interventi di prevenzione delle calamità naturali grazie a un accordo di prestito siglato oggi a palazzo Tursi tra il sindaco Marco Bucci e Carlo Monticelli, vicegovernatore della Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa. Alla firma erano presenti anche la vicepresidente della Regione Liguria Sonia Viale e gli assessori comunali al Bilancio Pietro Piciocchi e ai Trasporti Matteo Campora.

Il prestito è di tipo Pff - public financing facility - e permette alle amministrazioni di accedere a risorse economiche in maniera rapida e a condizioni vantaggiose. "Dipenderà dall'ammontare del prestito e dalle esigenze temporali del Comune di Genova per la restituzione - spiega Monticelli, nato a Genova e oggi vicegovernatore della banca consede a Parigi - ma per intenderci possiamo parlare di fino a 4 punti in meno rispetto ai tassi applicati dalle banche".

Il piano di ammortamento sarà fino a 20 anni. Con i soldi del prestito il Comune potrà sostenere spese per diversi lavori pubblici. "Potremo intervenire su edifici pubblici, a partire dalle scuole, sui rivi o per opere di protezione del suolo - dice il sindaco Bucci - ma in futuro di manutenzione delle infrastrutture, ma pensiamo di utilizzare queste risorse anche per l'implementazione della rete del trasporto pubblico o per supportare gli investimenti dell'azienda di gestione dei rifiuti".

Anche Regione Liguria ha sottoscritto, nei mesi scorsi, un accordo con Ceb per finanziare il piano triennale per la messa in sicurezza del territorio. Di recente "la banca sociale d'Europa" ha stanziato centinaia di milioni per la ricostruzione post-sisma in Italia centrale e per le piccole e medie imprese del meridione. "Prometto di essere qua di nuovo, presto, per firmare un nuovo accordo" conclude Monticelli.