Civitavecchia, dall'Ue 4 milioni di euro per l'ultimo miglio ferroviario
di Pietro Roth
Consentiranno di adeguare a standard europei le infrastrutture all’interno dello scalo laziale
E’ arrivata l’ufficializzazione, a seguito della riunione a Bruxelles del Comitato CEF (Connecting Europe Facility), composto dai rappresentanti dei Ministeri dei Trasporti dei 28 Stati membri, dell’esito del bando CEF Transport 2019 – priorità “Projects on the Comprehensive Network”. Ancora una volta il porto di Civitavecchia si è aggiudicato un ulteriore finanziamento europeo a fondo perduto nonostante la concorrenza all’interno del bando fosse molto alta. Il finanziamento è di circa 4 milioni di euro e consentirà di adeguare a standard europei le infrastrutture ferroviarie all’interno dello scalo laziale. Soddisfatto il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo: “Nel corso degli ultimi anni, lo sviluppo delle infrastrutture marittime ha fatto conseguire risultati considerevoli, ma è l’infrastruttura ferroviaria che è emersa come cruciale nello sviluppo di alcuni segmenti di traffico, soprattutto quelli in esportazione”, dichiara il numero uno di Molo Vespucci. “Come noto, infatti, attualmente i binari non consentono di ospitare treni di lunghezza superiore ai 450 m; è richiesta, perciò, la scomposizione dei convogli per il carico e lo scarico, con notevoli “perditempo”, aggravi di costo ed inefficienze”. “Quella giunta ieri – continua di Majo – è, quindi, una notizia molto importante per il porto di Civitavecchia, soprattutto in termini di competitività dello scalo”. “Il progetto, denominato “Fast Track to the Sea”, prevede investimenti complessivi per 18,5 milioni di euro finalizzati alla messa a modulo europeo di tutti i binari presenti all’interno del sedime portuale ed alla realizzazione di interventi puntuali che semplificheranno le manovre ferroviarie con un importante risparmio, sia in termini di tempi che di costi, per tutti gli utenti del porto”, spiega il Presidente dell’Authority. “L’obiettivo è quello di rendere quanto più possibile indipendenti ed efficienti i diversi cicli operativi connessi alle diverse attività merceologiche, obiettivo perseguibile solo attraverso l’integrazione logistica tra l’infrastruttura ferroviaria, le aree di pertinenza limitrofe e la viabilità di riferimento, al fine di una efficace ed efficiente gestione del traffico sia su ferro sia su gomma”, prosegue di Majo. “Fast Track to the Sea” si inserisce, quindi, a pieno titolo, nella programmazione intermodale europea, dimostrando ancora una volta la rilevanza e l’importanza del porto di Civitavecchia nello scacchiere economico e marittimo internazionale e delle Autostrade del Mare, nonostante sia (ancora) inserita nella “rete comprehensive” e non (come invece auspicato) nella “rete core”, conclude il Presidente dell’AdSP. Da un punto di vista tecnico, la realizzazione degli interventi, stimabile in poco meno di due anni di lavori da concludersi presumibilmente entro il 2022, consentirà l’arrivo e la partenza dei treni merci lunghi fino a 680 m direttamente al porto garantendo, così, una maggiore efficienza del sistema nel suo complesso.
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