Chiavari: vandalizzata Sala Gramsci, sede del Pd. Ghio e D'Angelo: "Aggressione neofascista a valori democratici"
di Redazione
Un gruppo di giovani, secondo le testimonianze, avrebbero agito vandalizzando l’ingresso mentre urlavano slogan fascisti come “duce, duce”
La Sala Gramsci di Chiavari, storica sede del circolo del Partito Democratico, è stata vandalizzata nella notte. Un gesto che non appare affatto casuale ma un attacco diretto a un luogo di partecipazione politica dedicato alla memoria di Antonio Gramsci, figura centrale dell’antifascismo italiano.
"Un gruppo di persone, al momento non ancora identificate, ha raggiunto la sede del Partito Democratico in via Costaguta - si legge in una nota di Antonio Bertani, segretario della sezione -. Secondo alcune testimonianze, gli individui si sarebbero avvicinati al circolo intonando slogan come "siamo noi i camerati" e "duce, duce!". Davanti ai locali del Pd, il gruppo ha imbrattato le vetrate lanciando bicchieri, ha scagliato un cartello stradale contro la porta d'ingresso e ha rovesciato sulle soglie del circolo il contenuto delle grosse fioriere poste all'esterno del locale.
"Purtroppo, non si tratta del primo episodio: da mesi la nostra sede è oggetto di imbrattamenti, scritte e altri atti vandalici - spiega Bertani -. questa volta, però, il gesto assume un carattere ancora più grave, configurandosi come un attacco in pieno stile squadrista e con una evidente matrice neofascista. L'accaduto è stato immediatamente denunciato alle autorità competenti, affinché possano svolgere tutte le indagini necessarie e individuare i responsabili".
La vicepresidente del gruppo PD alla Camera, Valentina Ghio, ha parlato di "atto grave e inaccettabile", esprimendo solidarietà ai militanti e al segretario del circolo. "Non si può liquidare tutto come una bravata – ha sottolineato – perché questi episodi rappresentano segnali allarmanti di una deriva culturale che rischia di normalizzare simboli e comportamenti che credevamo superati". Ghio ha inoltre auspicato un rapido accertamento delle responsabilità da parte delle autorità competenti.
Sulla stessa linea anche il segretario metropolitano del PD genovese e consigliere regionale, Simone D’Angelo, che ha definito l’episodio "un’aggressione ai valori democratici e al confronto civile". Le modalità del raid, ha evidenziato, richiamano "una matrice neofascista e squadrista che non può essere tollerata". Per D’Angelo, il clima politico sta mostrando "preoccupanti segnali di degenerazione", e la risposta deve essere "ferma e unitaria da parte di tutte le istituzioni e delle forze democratiche".
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