Chiavari: addio a don Pino de Bernardis, fondatore di CL e storico professore di religione al liceo "Delpino"

di Stefano Rissetto

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Scomparso a novant'anni, compiuti il giorno di san Giuseppe, è stato ineludibile sia come maestro che come avversario dialettico

Chiavari: addio a don Pino de Bernardis, fondatore di CL e storico professore di religione al liceo "Delpino"

O lo detestavi, o lo amavi, oppure tutt'e due le cose insieme. Don Pino de Bernardis, spentosi a Chiavari a 90 anni che aveva compiuto lo scorso 19 marzo, è stato un punto di riferimento imprescindibile per generazioni di credenti e di studenti. Il suo sguardo febbrile, la gestualità ammaliante, la magrezza giacomettiana che contrastava con una forza profetica inaudita, la domanda fin dalla prima ora di religione al ginnasio: "E tu, chi sei?".

Un bel pezzo di storia d'Italia si scrive in corso Millo, a Chiavari. Sul lato a ovest, le villette fatte costruire dagli emigrati in Argentina che ce l'avevano fatta, come segnacolo della fortuna maturata nel Nuovo Mondo, alcune sono state disabitate a lungo in attesa di un ritorno mai attuato. Sul lato est, l'uno accanto all'altro, due edifici: l'albergo dove il giorno di Ognissanti del 1969 si erano incontrati alcuni giovani aspiranti rivoluzionari milanesi per teorizzare e alcuni decidere il passaggio dalla teoria alla lotta armata; la casa diocesana oggi intitolata al vescovo Francesco Marchesani, con palestra nel seminterrato, dove don Pino alla metà degli anni Sessanta aveva dato una sede a un movimento ecclesiale fondato da un altro sacerdote, il lombardo Luigi Giussani, con il nome di Comunione e Liberazione. Nel tempo, don Pino - anche per la forza nel territorio di CL - era diventato quasi un alter ego dello stesso Giussani.

Ordinato presbitero nel 1958, don Pino aveva cominciato da viceparroco a Portofino, quindi a Prato Sopralacroce, dove aveva fondato le prime "scuole di comunità", espressione embrionale di un movimento che oggi, ogni fine estate, al Meeting di Rimini dà una plastica dimostrazione del cammino percorso e del consenso radicatosi nella società.

L'attività pastorale "normale" stava stretta a un sacerdote come don Pino, che ottenne - oltre alla direzione dell'ufficio diocesano scuola e università - l'incarico di docente di religione al liceo classico "Federico Delpino", dove per oltre quarant'anni si è confrontato, a tratti scontrato, con una moltitudine di studenti attratti dal suo verbo oppure refrattari, comunque stimolati a una dialettica spesso faticosa, provocatoria perfino, comunque inevitabile, destinata a lasciare segni, cicatrici, tracce.

Per questo oggi lo ricordano con dolcezza e affetto sia i suoi allievi più entusiasti, sia quelli che nei cinque anni del "Delpino" ebbero con lui infiniti contrasti eppure ancora vorrebbero sentirsi porre la domanda "E tu, chi sei?", domanda rimasta per sempre senza risposta. E lo salutano con le stesse parole che Enzo Jannacci aveva dedicato al Nazareno: "Se tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti. Ce lo meritiamo, eccome, però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza".

La camera ardente è stata aperta nella Cappella maggiore del Seminario di Chiavari. Domani, mercoledì 4 ottobre alle 21 nella cattedrale di Nostra Signora dell'Orto, sarà recitato il Rosario. Il funerale sarà celebrato giovedì 5 ottobre alle ore 10,30, sempre in Cattedrale

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