Cervello e microchip: la sfida italiana a Neuralink parte da Genova

di Redazione

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Si punta a realizzare il primo impianto su un paziente umano entro il 2026

Cervello e microchip: la sfida italiana a Neuralink parte da Genova

Da un laboratorio genovese arriva una delle sfide tecnologiche più ambiziose nel campo delle neuroscienze. Corticale, startup nata all’Istituto Italiano di Tecnologia, sviluppa sensori microscopici da impiantare nel cervello per studiare e trattare patologie neurodegenerative, seguendo una strada simile a quella di Neuralink, la società statunitense fondata da Elon Musk.


L’obiettivo dichiarato è chiaro: realizzare il primo impianto su un paziente umano entro il 2026. La tecnologia, inserita tramite un microago dopo anestesia, punta a essere meno invasiva e più precisa rispetto alle soluzioni oggi disponibili, con possibili applicazioni nella cura dell’epilessia e di altre malattie neurologiche.


Fondata cinque anni fa da un gruppo di ricercatori dell’IIT e oggi affiancata da competenze manageriali, Corticale opera a Sampierdarena ma ha già conquistato il mercato statunitense, fornendo semiconduttori ad aziende specializzate in Texas e Michigan. I loro sistemi sono stati finora testati su animali; il passaggio alla sperimentazione sull’uomo è ormai vicino, con la Germania come possibile primo paese.


A differenza dell’approccio più visionario di Neuralink, Corticale mantiene una linea prudente: niente potenziamento cognitivo, ma ricerca clinica e terapie. In questa direzione va anche la nuova collaborazione con l’Istituto Mario Negri di Milano, un progetto da 4 milioni di euro finanziato con fondi europei per studiare l’attività elettrica del cervello e accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci.

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