Cavalieri dello Sport, l'esclusiva serata di gala nel decennale
di Giulia Cassini
Una nomina in rosa: è il Cavaliere Stefania Gesso
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Una sfilata di nomi scelti tra coloro che, a vario titolo, si sono distinti nello sport tramite la promozione dei suoi valori autentici e con cura dell'altro, attenzionando i soggetti fragili della società, i giovani o dando il buon esempio. Deus ex machina dell'evento e delle attività durante tutto l'arco dell'anno il presidente dei Cavalieri dello Sport Silvestro Demontis che ha inanellato le diverse motivazioni dando rilievo alla connotazione di coesione sociale e alle ricadute sul territorio di decine di personalità.
Sono i Gran Cavalieri Pietro Civiletti, Pier Luigi Pajello, Paolo Zerbino e Massimo Masala per poi passare al conferimento del titolo di Cavalieri a Luciano Di Pinto, Nino Benvenuti (con saluto video e ritiro dell'onorificenza dalla famiglia Zeffirino), Vladimiro Mezzetti, Stefania Gesso, Rosario Iacono, Massimo Marsilli, Lorenzo Milano, Guido Ragazzoni, Franco Ricciardi, Luca Alberini, Marco Benvenuto, Dimitri Calcagnile, Michele Circelli, Francesco Crisanti, Vittorio Fassone, Alfredo Mulè, Giovanni Pizzorno, Matteo Sacco, Alfredo Cherubino, Bartolomeo Fontana, Don Emmanuel Jea Denis Lemiere e Roberto Breda.
Tra questi spicca una figura femminile, Stefania Gesso, volto noto di Genova e futura mamma che ha subito raccolto l'entusiamo del pubblico. Titolare del diploma socio-psico-pedagogico, istruttrice sportiva dal 2001, destina la sua vita all'educazione motoria in ambito scolastico promuovendo il valore del tempo libero in modo costruttivo e l'avviamento allo sport dei ragazzi. Diplomata istruttore della Federazione Ginnastica italiana, istruttore di pilates, ha praticato per tanti anni la ginnastica artistica raggiungendo ben presto livelli agonistici. Si dedica al supporto extrascolastico formativo ed educativo dei ragazzi, sia in orario lavorativo sia fuori e nei centri estivi. Un profilo che ricalca in pieno la rosa di scelta e i parametri di valutazione nell'istituzione del premio, con un occhio di riguardo verso i giovani, i diversamente abili, i settori a rischio della società.
"Lo sport insegna- commenta Stefania Gesso- non solo regole, che peraltro nell'attuale società spesso sono più lasche o vengono a mancare, ma a vivere. Ecco perché è così importante nel percorso di crescita individuale dei ragazzi e per fare gruppo oltre che per raggiungere la vera e propria sfida con se stessi e maturare". Sulle difficoltà incontrate in ambito lavorativo e sulle cosiddette quote rosa ammette "E' più difficile, a volte bisogna stare sul chi va là, ma sono riuscita a tagliare i traguardi che mi ero prefissata".
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