CasaPound chiude la campagna elettorale in piazza a Genova, polemiche
di Fabio Canessa
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Comizio in piazza Marsala giovedì alle 18, Anpi e Cgil: "Vietare l'evento o manifesteremo"
Un comizio in piazza Marsala, in pieno centro città a Genova, concluderà giovedì 23 maggio alle 18 la campagna elettorale del partito neofascista Casapound. Si tratta della prima volta "in piazza" per il partito di Simone Di Stefano, che solitamente sceglie alberghi e luoghi al chiuso per le iniziative politiche ad elettorali.
A Genova non dovrebbero esserci né Di Stefano né Gianluca Iannone, il fondatore del partito. Ci saranno invece Gianni Plinio e il candidato Marco Mori, che è stato pochi giorni fa al centro di polemiche alla Spezia: Mori presentava un libro con la casa editrice AltaForte, allontanata da Salone del Libro di Torino e il parroco don Francesco Vannini ha suonato a lutto le campane della chiesa, mentre in piazza si è svolta una manifestazione di protesta.
"Siamo al paradosso per il quale chi concorda o prova a concordare spazi politici per un confronto sano e democratico viene censurato, mentre chi non rispetta le regole come nel caso di Fratelli d'Italia o chi non fonda la propria azione politica su principi contrari alla costituzione ottiene spazi dal Comune di Genova" dice il segretario provinciale del Pd Alberto Pandolfo commentando la chiusura della campagna elettorale per le elezioni europee di Casapound. "Si tratta ormai di un mondo capovolto - dice Pandolfo - di cui chiederemo conto alla Giunta domani attraverso un articolo 54 e una discussione in conferenza capigruppo".
Ad opporsi al comizio in piazza anche la Cgil e l'Anpi che in una nota parlano di "sdegno" per "l'ennesimo tentativo di infangare la storia e la memoria della nostra città, Medaglia d'oro al valor Militare per la Resistenza". "La Camera del lavoro di Genova e l'Anpi di Genova non possono rimanere indifferenti - dicono - e accettare che la nostra città possa essere una vetrina per chi usa violenza, paura e razzismo per imporre idee contrarie alla civile convivenza. Siamo quindi a richiedere agli enti preposti di valutare l'opportunità di tale manifestazione. In caso contrario saremo pronti a manifestare la nostra contrarietà".
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