Casa dello Studente, viaggio nei sotterranei delle torture delle SS

di Pietro Roth

Sul finire della seconda guerra mondiale fu caserma dei soldati nazisti

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A vederla così come è oggi, centro di ritrovo di ragazzi pieni di speranze in mezzo al traffico caotico di corso Gastaldi, sembra quasi impossibile recuperare un passato così oscuro. Eppure la casa dello studente di Genova sul finire della seconda guerra mondiale, dal 1943 al 1945, fu una caserma della Gestapo e delle SS adibita principalmente agli interrogatori. Nelle sue minuscole celle e nei sotterranei i soldati nazisti torturavano i prioginieri, spesso sino a condurli alla morte dopo atroci sofferenze. La caserma che nasceva al posto della Casa dello Studente era punto di riferimento per tutta la Liguria, il basso Piemonte e l'alta Toscana. I prioginieri venivano torturati nei sottorranei per evitare che i loro lamenti si sentissero anche all'esterno: una precauzione purtroppo non sempre utile, perché la caserma divenne famosa già all'epoca proprio per le grida notturne che salivano dai suoi locali più angusti. In vista del 25 aprile il Centro di Documentazione Logos riapre le porte delle celle e dei sottorranei. Nei giorni 11, 12, 15, 16 e 17 aprile è possibile visitarli alle 9,30 e al termine assistere ad una delle conferenze organizzate in loco. Nel giorno della Liberazione, visiste guidate tutto il giorno, dalle 10 alle 18.

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