Carrefour lascia l’Italia, allarme sindacati, D'Ambrosio (Uiltucs) a Telenord: “Preoccupati per l’occupazione in Liguria”

di Carlotta Nicoletti - Stefano Rissetto

2 min, 6 sec

“Transizione improvvisa, vogliamo garanzie per i lavoratori”

Il recente annuncio della cessione dell’intera rete italiana di Carrefour al gruppo New Princes Group ha sollevato forte preoccupazione tra i sindacati, soprattutto in Liguria, dove la catena conta circa 150 punti vendita e oltre 2.000 dipendenti.

A esprimere i timori del comparto è Cristina D’Ambrosio, segretaria regionale della Uiltucs Liguria, che ha partecipato a un TGNToday su Telenord. “La nostra principale preoccupazione è la tutela dei livelli occupazionali – ha dichiarato – anche se ci sono state rassicurazioni da parte del nuovo CEO di New Business Group, sappiamo che una riorganizzazione è probabile. È così che si muovono le multinazionali nei mercati”.

La segretaria ha sottolineato come la vendita in blocco sia stata inaspettata, così come la completa uscita di Carrefour dal mercato italiano: “Sinceramente non ci aspettavamo una vendita così radicale. È una notizia preoccupante, anche per il segnale che dà all’economia del Paese”.

Il passaggio di proprietà solleva anche dubbi sulle reali competenze del nuovo soggetto: “New Business Group è solido e in espansione, ma non ha esperienza nella grande distribuzione organizzata. Il mercato è complesso e la concorrenza agguerrita. Temiamo che questo possa avere impatti sull’occupazione e sulla qualità dell’offerta”.

Un altro punto critico riguarda la perdita dell’integrativo aziendale che garantiva condizioni migliorative rispetto al contratto nazionale: “Non vogliamo perdere il contratto integrativo di secondo livello. Migliora le condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti”.

D’Ambrosio ha ricordato che negli ultimi anni Carrefour ha applicato una strategia di progressivo affidamento dei negozi a imprenditori locali, ma sempre mantenendo un legame con la casa madre: “Non sempre queste operazioni sono andate a buon fine, ma i lavoratori venivano riassorbiti o ricollocati. Ora questa garanzia potrebbe venire meno”.

Nel frattempo, si guarda con attenzione agli incontri istituzionali dei prossimi giorni: “Il 30 luglio è previsto un summit, seguito da un tavolo nazionale il 31. Vogliamo sapere quali saranno gli step, come si muoverà l’azienda nelle varie aree del Paese e cosa succederà ai diversi canali distributivi”.

Infine, un passaggio sulle tempistiche della transizione e sul futuro dell’insegna: “Ci dicono che il marchio Carrefour Express resterà per tre anni. Ma chiediamo chiarezza: vogliamo sapere cosa succederà in Liguria e nel resto d’Italia. Se gli esiti saranno positivi, ne saremo lieti. Altrimenti ci rivolgeremo, come sempre, alle istituzioni”.

 

 

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.