"Carmen" al Teatro Carlo Felice: seduzione, ribellione e tragedia scuotono l'Opera
di D.B.
L'eroina fuori dagli schemi di Bizet nell'opera più rappresentata al mondo
La Stagione Lirica dell'Opera Carlo Felice Genova prosegue con l'ottavo titolo d'opera in cartellone: Carmen - opéra-comique in quattro atti di Georges Bizet su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy dalla novella di Prosper Mérimée - sarà in scena da venerdì 16 maggio alle ore 20:00 (turno A).
Maestro concertatore e direttore Donato Renzetti, regia Emilio Sagi, ripresa da Nuria Castejón, scene Daniel Bianco, costumi Renata Schussheim, coreografie Nuria Castejón, luci Eduardo Bravo. Allestimento della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma. Orchestra, Coro, Coro di voci bianche e Tecnici dell'Opera Carlo Felice. Maestro del Coro Claudio Marino Moretti. Maestro del Coro di voci bianche Gino Tanasini.
La storia - L'edizione del 1877, oggi la più rappresentata, si attiene alla "variante viennese". L'adattamento della novella vide diverse modifiche, tra cui l'introduzione del personaggio di Micaela e il maggior rilievo dato al torero Escamillo. La vicenda si svolge a Siviglia attorno al 1820, dove il militare Don José viene sedotto dalla zingara Carmen, allontanandosi dal suo mondo e avvicinandosi a quello di lei in una spirale di gelosia e illegalità che lo porterà ad uccidere lei e a consegnarsi infine ai gendarmi.
Il potere seduttivo della protagonista costituisce il fulcro attorno al quale si muovono gli altri personaggi, e sarà anche il motivo del suo tragico destino. Carmen è un'eroina libera, voluttuosa ma determinata e profondamente insubordinata a qualsiasi imposizione. Bizet utilizza diversi espedienti compositivi che nell'insieme rendono Carmen un'opéra-comique decisamente aggiornata e rivolta alla contemporaneità, con riferimenti alle innovazioni di Verdi, Wagner e del verismo italiano.
Modernità - "L'opera intanto è la più rappresentata al mondo - spiega Donato Renzetti, direttore dell'Opera - ed era molto avanti, molto moderna, soprattutto nel personaggio di lei, la Carmen, una donna molto forte, autoritaria, io direi un'opera femminista se vogliamo.
L'uomo anche oggi non è cambiato, l'uomo si innamora della donna, l'uomo soffre, purtroppo ci sono ancora i femminicidi come fu allora per Don José contro Carmen. L'opera, appunto per i motivi detti prima, ebbe un grande insuccesso perché non veniva capito questo modo di stare sul palcoscenico con mosse seducenti e accattivanti da parte di Carmen."
Libertà - "Carmen è per eccellenza la figura della donna libera - sottolinea Annalisa Stroppa, attrice che interpreta proprio il ruolo di Carmen - della donna che vuole essere semplicemente padrona della propria vita, del proprio destino senza essere sottomessa a decisioni altrui. Per quei tempi era troppo fuori dagli schemi questo personaggio ed è rivoluzionario anche oggi se pensiamo a cosa succede tutt'ora."
"Don José, un uomo che probabilmente rimane ammaliato anche da questo modo di fare - aggiunge Francesco Meli, attore interprete di Don José - non solo dalla sua bellezza o dal fascino ma anche dalla emancipazione. Un uomo un po' più convenzionale che forse vorrebbe esserlo un po' meno, però è comunque cresciuto ed è vittima di quello che ha imparato del suo passato, il legame con la mamma che lo condiziona molto e tutto questo crea una situazione esplosiva che poi culminerà con la morte di Carmen per mano di Don José."
I protagonisti - A dare vita ai protagonisti dell'opera: Annalisa Stroppa /Caterina Piva (Carmen), Francesco Meli /Amadi Lagha (Don Josè), Luca Tittoto /Abramo Rosalen (Escamillo), Giuliana Gianfaldoni /Angela Nisi (Micaëla), Vittoriana De Amicis (Frasquita), Alessandra Della Croce (Mercédès), Luca Dall'Amico (Zuniga), Armando Gabba (Le Dancaire), Saverio Fiore (Le Remendado), Paolo Ingrasciotta (Morales).
Lo spettacolo sarà in replica sabato 17 maggio alle ore 20.00 (turno L), domenica 18 alle ore 15.00 (turno C), venerdì 23 alle ore 20.00 (turno B), sabato 24 alle ore 15.00 (turno F) e domenica 25 alle ore 15.00 (f.a.*)
Carmen di Georges Bizet venne composta tra il 1874 e il 1875 per l'Opéra-Comique di Parigi, dove Bizet stesso curò la preparazione dell'allestimento durante i mesi di prove, continuando a rimaneggiare la partitura fino alla prima del 3 marzo 1875. La lavorazione continuò anche in seguito, e il compositore produsse una versione senza le canoniche sezioni parlate/recitate dell'opéra-comique in vista di un allestimento viennese, dove il genere era poco frequentato, sostituendo le parti parlate con recitativi.
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