Carlo Feltrinelli: "leggere significa emanciparsi. Genova? Punto nevralgico"

di Claudio Cabona

L'intervento durane l'evento per festeggiare i 60 di Feltrinelli a Genova

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Era il 1959 quando la Feltrinelli decise di aprire a Genova il suo terzo punto vendita, a seguito delle inaugurazioni degli store di Pisa e Milano. Una scelta audace e all’avanguardia in una città che in quello stesso anno poteva annoverare il primo atterraggio ufficiale all’aeroporto Cristoforo Colombo. C’era aria di rivoluzione intorno e le Librerie Feltrinelli hanno saputo intercettare quel clima e farlo proprio aprendo la piccola libreria di via Bensa. A quella prima apertura ne seguì un’altra altrettanto significativa, quella della Libreria di via XX settembre nel 1991, poi ampliata nel ’96 e che i quotidiani locali dell’epoca appellarono subito come una nave o, meglio, un’astronave a motivo della sua fisionomia contemporanea tutta in legno e vetro. L’atmosfera genovese era profondamente mutata, erano anni di crisi economica e quell’inaugurazione acquisì un valore simbolico, una risposta coraggiosa e reazionaria a un periodo difficile per la città. Fu proprio quello store che aiutò concretamente a riattivare la vivacità culturale cittadina, anche grazie alla frequentazione di volti noti e personalità di spicco della cultura genovese e italiana come Fabrizio De Andrè, Stefano Benni, Edoardo Sanguineti, frequentatori e assidui clienti della libreria. Risale a tempi più recenti, al 2009, l’apertura della Feltrinelli Libri e Musica di via Ceccardi, un megastore di 1.700 metri quadrati suddiviso in quattro piani e sette livelli, realizzato per la parte architettonica dall’architetto genovese Emilio Morasso e, per la parte arredi e ambientazione, dal visionario creatore di librerie Miguel Sal, scomparso nel 2016 e per vent’anni a fianco delle Librerie Feltrinelli. Uno spazio di condivisione e socialità che ha esercitato un effetto di trascinamento per l’intera città, grazie al palinsesto e alla pluralità di eventi che lo hanno animato e continuano a farlo tutt’oggi, a dieci anni dalla sua apertura: dagli incontri con scrittori, artisti e personaggi popolari che incontrano il proprio pubblico e con lui si misurano faccia a faccia, agli show-case musicali, dai dibattiti sull’attualità alle animazioni per bambini.