Carige, il sottosegretario Buffagni: "L'intervento dello Stato non è in agenda"

di Fabio Canessa

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"Le banche si mettano una mano sulla coscienza". Decade la scadenza indicata dalla Bce

Carige, il sottosegretario Buffagni: "L'intervento dello Stato non è in agenda"
L'intervento dello Stato per ricapitalizzare Carige non è in agenda. Lo ha affermato il sottosegretario del M5S Stefano Buffagni, proprio mentre una soluzione 'privata' della partita per salvare la banca genovese prende quota, grazie all'apertura della famiglia Malacalza a una operazione di mercato. Intanto si riuniva il consiglio di vigilanza della Bce a Lisbona - l'incontro del supervisory board proseguirà anche domani -, e con l'occasione ha discusso anche di Carige. Per venerdì 17 era previsto il termine prorogato a Blackrock per presentare una offerta vincolante, ma venendo meno la partecipazione del fondo Usa è venuta meno anche tale scadenza. Prosegue, insomma, il lavoro dei commissari. Un intervento del Tesoro su Carige "non credo che sia in agenda", ha affermato il sottosegretario con delega alle autonomie, aggiungendo che si sta "gestendo il problema che abbiamo ereditato dal passato, con il ministro Tria". "È un dossier delicato, difficile - ha aggiunto - e un intervento pubblico non credo che sia in agenda, perché stiamo creando le condizioni affinché si faccia un'operazione di mercato". "È chiaro - ha aggiunto - che le banche debbono mettersi un po' una mano sulla coscienza, perché serve un po' di responsabilità sociale". La partita vede sempre i commissari straordinari, Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e Raffaele Lener, impegnati a sondare la disponibilità di alcuni investitori istituzionali, tre fondi di private equity sarebbero alla data room, a farsi carico della quota di maggioranza - come previsto originariamente nel piano Blackrock, da cui il fondo Usa si è però poi sfilato - di una ricapitalizzazione per 630 milioni o oltre (nell'ordine dei 720 milioni era stato ipotizzato dal colosso Usa). In questa operazione si potrebbe reinserire lo Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi, convertendo in capitale 313,2 milioni del bond sottoscritto a novembre, che già aveva dato la disponibilità a un analogo intervento nel piano Blackrock.