Cari candidati, chi va a Crevari per dirgli che resteranno senza negozio?

di Gilberto Volpara

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Dopo l'allarme di Telenord, nessuna proposta dagli schieramenti in campagna elettorale

Cari candidati, chi va a Crevari per dirgli che resteranno senza negozio?

La via d'uscita è semplice, anzi semplicissima: le questioni private non competono alla politica. E si può fare, pure, meglio: se nessuno si fa avanti per assumersi il rischio di mercato, significa che quel posto è destinato a non avere un futuro commerciale.

Risposte che nel tempo, in un format settimanale come Benvenuti in Liguria, in onda ogni mercoledì sera su Telenord, si sono sentite a ogni livello e svariate latitudini. 

Pertanto, prima di ogni ragionamento, ecco, già la conclusione. Nelle settimane che precedono il voto comunale di Genova, previsto per fine maggio, tra progetti di massimi sistemi e filosofie, all'estremità di ponente della città c'è un nuovo negozio di commestibili che viaggia verso la chiusura. E' l'ultimo, l'unico in paese.

Storie di Crevari, la borgata delle focaccette dove un po' tutti, oltre ai concorrenti per il Palio del Gallinaccio, corrono in tempo di campagna elettorale e raccolta di preferenze.

Lassù, dove si scorge uno spaccato di Liguria - tra il turismo della riviera di ponente, autostrada sottostante, container all'orizzonte e, solo in apparenza, paradossale capacità d'estraniarsi dal mondo cirostante - c'è l'ennesima comunità ricca d'anziani che, tra qualche mese, resterà senza il suo presidio d'alimentari. La signora Francisca (nella foto) saluta per raggiunti limita d'età.

Nel suo girovagare attraverso la regione, Benvenuti in Liguria ha lanciato l'allarme durante l'autunno. Un sos pubblico attraverso il sito di telenord e tuttora riscontrabile: https://telenord.it/crevari-salviamo-la-bottega-di-francisca-l-appello-del-cucinosofo-chi-ci-mette-la-faccia-79542

Nessuno si è fatto avanti ad eccezione di Lega Cooperative che ha proposto ai residenti una cooperativa di comunità. Lo strumento, forse per scarsa conoscenza o un rischio giudicato eccessivo, non ha trovato adesioni.

Oggi gli abitanti di Crevari spiegano a Telenord: "Qui servirebbe un punto vendita, magari con bar, utile anche alla raccolta pacchi di quella distrubuzione on line parziale causa di quanto sta avvenendo nelle nostre città. Il tutto, però, dietro dovrebbe avere la grande distribuzione e, possibilmente, una politica che, a fronte dei volumi urbani, imponesse un servizio sociale come canone di urbanizzazione". 

La visione! Già, del buon senso. Riuscirà mai un candidato sindaco di Genova a proporlo e, soprattutto, poi ad attuarlo per salvare non solo Crevari?

Ps: "Cari candidati, chi salirà a Crevari troverà l'ulteriore richiesta popolare per la riapertura dei trogoli, anch'essa, rimasta silente  https://telenord.it/l-appello-a-comune-di-genova-e-iren-della-gente-di-crevari-riaprite-i-trogoli-79807, l'appello per la presenza fisica di uno spazzino, definito anche operatore ecologico, non pervenuto da anni, nonchè, le domande per la sostituzione di cassonetti distrutti dal vento, quelle per la riparazione delle buche nelle strade accanto alla scuola con pozzanghere e pericoli vari. Quotidianità spicciole, insomma. Rimaste tali con qualsiasi giunta".  

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