Genova, nuovo piano commercio, assessore Bordilli: "Zone, punteggi e limiti per rivitalizzare l'economia di prossimità"
di Stefano Rissetto
"Per le grandi strutture di vendita alimentari, è previsto l’obbligo di attivare programmi di recupero e distribuzione delle eccedenze"

Paola Bordilli, assessore al commercio del Comune di Genova, spiega a Telenord le principali novità del nuovo piano del commercio elaborato dalla giunta comunale. "Il piano - dice l'assessore - introduce una nuova "zonizzazione" del territorio comunale, che include diverse categorie di centri storici e commerciali. Si distinguono i centri storici (dove è in vigore l'intesa sul commercio di qualità), i centri storici urbani con una rete prevalente di negozi di vicinato, i centri storici commerciali con una rete commerciale significativa, e una zona cuscinetto di 1 km attorno ai centri storici urbani, dove le nuove attività dovranno rispettare limiti di superficie specifici".
Il ruolo dei "centri storici commerciali" nel piano - "I centri storici commerciali sono aree in cui è stata data priorità alla presenza di una rete commerciale di vicinato, che svolge un ruolo importante di aggregazione e servizio, soprattutto nei quartieri. Questi centri sono oggetto di una perimetrazione, e una fascia di tutela di massimo 1 km attorno a queste aree garantisce che solo esercizi di vicinato e medie strutture con superficie inferiore a 1.000 mq possano essere insediati".
Regolazione superfici di vendita - "Ogni zona ha limiti di superficie netta di vendita aggiornati. Nei centri storici urbani e commerciali, gli esercizi di vicinato avranno un limite di 100 mq per alimentari e 150 mq per non alimentari, mentre per le medie strutture di vendita, i limiti sono 250 mq per il food e 600 mq per il non food. Nella fascia cuscinetto, invece, gli esercizi di vicinato avranno un limite di 250 mq, mentre le medie strutture di vendita non potranno superare i 1.000 mq".
Sistema di punteggio - "Il piano introduce un sistema di punteggio per il rilascio delle autorizzazioni per le strutture di vendita superiori ai 250 mq. Secondo la zona, il punteggio minimo da raggiungere per ottenere l’autorizzazione varierà. Nei centri storici e nei centri storici commerciali, l’autorizzazione sarà concessa solo se il punteggio raggiunto soddisfa i requisiti specifici, e l’autorizzazione sarà regolata da una convenzione con il Comune, che avrà la facoltà di approvare o meno l’apertura".
Parametri per il punteggio - "Il punteggio dipende da diversi parametri, tra cui Occupazione e Adozione di un quartiere collinare. Per quanto riguarda l'Occupazione, vengono premiate le assunzioni a tempo indeterminato e quelle di persone provenienti da cicli produttivi in crisi come esodati o lavoratori a rischio di delocalizzazione. L'Adozione di un quartiere collinare si concretizza se un'attività si impegna a supportare il commercio di vicinato nelle zone collinari, anche con servizi ambulanti".
Adozione di un quartiere - "Abbiamo introdotto il concetto di "adozione di un quartiere", che permette a nuove attività di aprire e supportare le aree in difficoltà, come quelle di Pra' e Oregina, dove il commercio di vicinato è scarso. Questo approccio è stato richiesto da tempo dai quartieri e contribuirà alla sopravvivenza delle attività di prossimità nelle aree più isolate della città".
Prestazioni strutturali richieste - "Le prestazioni strutturali richieste includono parcheggi a disposizione del quartiere dopo l'orario di chiusura, interventi di miglioria urbana, come abbattimento delle barriere architettoniche, miglioramento dell’illuminazione, installazione di videosorveglianza e totem informativi, rinnovo dell’arredo urbano con elementi innovativi come ricariche USB e aree per biciclette".
Piano per le grandi strutture di vendita alimentari - "Per le grandi strutture di vendita alimentari, è previsto l’obbligo di attivare programmi di recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari. Idem per l'invenduto dei non alimentari. Inoltre, tutte le categorie merceologiche dovranno dotarsi di stazioni di ricarica per veicoli elettrici. In caso di grandi strutture alimentari, sarà obbligatorio anche l’impegno nell’adozione di un quartiere collinare per sostenere i servizi di prossimità, tramite attività di vendita fissa o ambulante di beni di prima necessità".
Adozione di un quartiere - "Abbiamo introdotto il concetto di "adozione di un quartiere", che permette a nuove attività di aprire e supportare le aree in difficoltà, come quelle di Pra' e Oregina, dove il commercio di vicinato è scarso. Questo approccio è stato richiesto da tempo dai quartieri e contribuirà alla sopravvivenza delle attività di prossimità nelle aree più isolate della città".
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