Ancora sulla bottega di Crevari...l'intervento della sindaco di Serra Riccò Angela Negri

di Redazione

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Lo strumento vincente? "Cooperativa di comunità. Noi, a Prelo, così abbiamo vinto la sfida"

Ancora sulla bottega di Crevari...l'intervento della sindaco di Serra Riccò Angela Negri

 

Angela Negri è sindaco di Serra Riccò al secondo mandato, commercialista di professione. A conclusione del dibattito avviato da Telenord ha voluto intervenire con la propria visione da amministratrice pubblica. Una riflessione legata a Crevari e più in generale ai borghi interni partendo da una sfida vinta all'interno del suo territorio, quella di Prelo (nella foto), frazione di Serra Riccò al confine tra la grande Genova e Mignanego.  

 

 

 

"Il borgo di Crevari sulle alture di Voltri fa capo a Genova al Municipio VII Ponente insieme ad altri quartieri costieri, non è la cenerentola del Municipio, conta più di 1500 abitanti.

 

Ho letto l’articolo di Gilberto Volpara https://telenord.it/non-so-chi-vincera-le-elezioni-ma-sono-quasi-certo-che-crevari-perdera-la-bottega-86865 e accolgo la provocazione. Provo a trasferire a quella realtà esperienze virtuose, non solo quella nata nel mio Comune, ma quella di tanti borghi dell’appenino tosco emiliano e dell’Abruzzo ad esempio, dove le cooperative di comunità hanno fatto rivivere i borghi offrendo ai propri abitanti nuove opportunità di servizi, dalla bottega di prossimità, alla biblioteca, al servizio scolastico, alla trattoria, a centri di aggregazione.

 

Costituire una cooperativa di comunità rende vivi i territori, è necessario il coinvolgimento di tutti, della politica, degli abitanti, delle associazioni delle parrocchie e non ultimi degli abitanti stessi che diventano al contempo fornitori e fruitori dei servizi.

 

Riporto un pezzo di Giovanni Teneggi, uno dei guru delle cooperative di comunità, che riassume la sostanza: "Sono economie che non possiamo riconoscere senza includere il luogo nelle quali si sviluppano, i suoi caratteri, la sua gente, la sua storia. Sono economie che intendono la capitalizzazione sociale, ambientale, culturale dei luoghi nelle quali operano come fattore essenziale di continuità e competitività. Sono economie generate da luoghi che tornano ad essere di destino per i propri abitanti nativi, ritornanti, adottivi o affettivi".

 

E’ necessario che la comunità di Crevari percepisca la bottega come un bisogno, un servizio che soddisfi bisogni quotidiani ma che dia anche valore al territorio, per evitare lo spopolamento e l’effetto dormitorio che si genera quando in un luogo non esistono servizi essenziali.

 

Cosa puo’ fare la politica? Molto, moltissimo.

 

Intanto prendere atto che le aree interne non sono solo un problema ma diventano una risorsa, che la prevenzione al dissesto parte anche dall’evitare lo spopolamento, aiutare le aziende agricole per lo più famigliari con progetti concreti non con bandi per investimenti oltre 600mila euro! I prodotti locali in queste botteghe sono fondamentali e le aziende produttrici nei dintorni sicuramente avranno voglia di conferire cosi come di diventare soci per avere un punto di appoggio e una vetrina in più.

 

Non è tutto facile bisogna crederci, provare e faticare, deve nascere un sentimento di appartenenza al territorio e di conseguenza alla comunità che lo vive, le normative fiscali non aiutano, a livello nazionale è necessario che venga approvata la legge che regola e riconosce le cooperative di comunità come ente a se ad oggi sono cooperative di produzione e lavoro o imprese sociali ma lo scopo delle coop di comunità riunisce un po’ tutte le tipologie di cooperative.

 

A livello locale il Municipio potrebbe farsi promotore per la costituzione di una cooperativa di comunità e provare a spingere per agevolazioni almeno per i tributi comunali nei primi anni di attività. La coop di comunità non ha scopo di lucro deve reinvestire i suoi profitti (se ci sono) in altre attività o servizi ma importante che si paghi le spese e stabilizzi personale del luogo
(mamme con bambini piccoli che evitano il trasferimento al lavoro verso la città, soggetti che hanno perso il lavoro in età avanzata, giovani in dispersione scolastica….).

 

Non è solo il libro dei sogni, non deve essere il libro dei sogni deve essere un obiettivo, fare impresa creare una comunità sostenibile e facilitare il consumo responsabile".

 

 

 

 

 

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