Cannabis light, da Sanremo parte la class action contro la Cassazione

di Fabio Canessa

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Il titolare di un negozio: "Costretti a chiudere, ci vogliono mettere sul lastrico"

Cannabis light, da Sanremo parte la class action contro la Cassazione
Parte dal titolare di un negozio per la vendita di prodotti con cannabis light di Sanremo la proposta di una class action contro la decisione della Cassazione. "Ho chiuso un pizzeria da asporto per aprire questo negozio, ora ci vogliono mettere sul lastrico dall'oggi al domani e senza alcuna colpa. È come se volessero combattere l'alcolismo vietando la vendita di birre analcoliche. Organizzeremo una class action". A parlare è Gioel Magini, titolare del "Cannabis Amsterdam Store". "I nostri avvocati hanno detto di attendere ancora un po', prima di passare al contrattacco, ma resta davvero una decisione infelice. Abbiamo aperto nel 2018, vendendo non solo prodotti con thc inferiore allo 0,5%, ma anche tisane, alimenti e altri derivati, dotati di cbd il principio attivo che agisce soltanto sul corpo, utile per curare stati d'ansia e alcune malattie degenerative, diverso dal thc che è il principio psicoattivo". Gioel si stava già preparando ad aprire un bar con dehor, a margine della propria attività di vendita, per chi volesse consumare tisane, biscotti e altri prodotti a base di cannabis. "Non si può lasciare per strada migliaia di persone che hanno famiglia. Il risultato è che oggi non so come comportarmi, potrò vendere almeno i prodotti con cbd? Tra l'altro non esiste neppure una legge e ci dobbiamo basare sul nulla". "Il risultato - conclude il commerciante - è che noi saremo costretti a chiudere finendo sulla strada, mentre chi ha delle piantagioni di cannabis light, se potrà continuare a coltivarle, sarà costretto a rivolgersi a un mercato estero. Mi chiedo come possano avere il coraggio di tirarsi indietro, dopo tutto quello che abbiamo investito in questo nuovo segmento commerciale".