Camogli, il cimitero crollato: "La mia odissea per ritrovare papà e i nonni"
di Redazione
Isaura Brichetto ricorda lo strazio dell'anno trascorso dal crollo del cimitero. "Mi hanno detto che mio padre è fra i recuperati, mi fido. Ma forse serviva un po' di umanità"
Eugenio Brichetto detto "Bona" vendeva conchiglie sulla calata del porto di Camogli. Fermava i passanti e faceva loro appoggiare l'orecchio sull'apertura invitandoli ad ascoltare la voce del mare. Dopo una vita di lavoro, le sue spoglie riposavano nel cimitero cittadino in quella parte che un anno fa è crollato in mare.
"Bona" è uno dei 415 defunti finiti in mare il pomeriggio del 22 febbraio 2021. Isaura Brichetto, 44 anni, impiegata, quel giorno ha perso il nonno "Bona" ma anche il papà Mario e la cassetta coi resti della nonna. "È stato un avvenimento incredibile - ci spiega - Sono triste e addolorata: sapevo che lì c'erano i miei cari, li andavo a trovare e parlavo con loro. Un monumento a ricordo dei dispersi? Mai! Voglio decidere io come ricordare i miei cari e se non posso avere un posto dove so che fisicamente si trovano, allora voglio decidere io come ricordarli e pregarli".
Isaura non vuole fare polemica con l'amministrazione, né avere dei colpevoli "mi sarebbe bastata un po' di umanità e di comprensione e invece il Comune ha pensato subito a scagionarsi dalle accuse del crollo. Sicuramente avevano in custodia i nostri cari ed evidentemente non sono stati custoditi nella maniera corretta. E a chi mi dice di rassegnarmi e di pensarli in mezzo al mare rispondo che se avessero voluto andarci ce lo avrebbero chiesto".
Anche ripercorrere quanto successo in questo anno non è facile per Isaura Brichetto: "Il giorno del crollo passammo la giornata al molo per capire se tra i primi corpi recuperati ci fossero anche quelli di mio papà e mio nonno. Terminate tutte le fasi abbiamo richiesto come parenti che il Comune facesse un accordo con la Medicina Legale per i riconoscimenti, in estate venni sottoposta a tampone salivare per prelevare campioni di dna e incrociarlo con i resti ritrovati". Il papà di Isaura ufficialmente è stato recuperato il 17 marzo 2021. "Mi fido di quello che mi hanno detto. Mi hanno dato un numero e quel numero corrispondeva a uno dei loculi nuovi già chiuso".
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