Bari: approfondimento tecnico del progetto BRT – Bus Rapid Transit in Comune
di R.S.
Le quattro linee del Brt offrono in ogni sezione, in ogni chilometro, circa 4200 posti
Si è svolta questa mattina nella sala giunta di Palazzo della Città, la conferenza stampa di approfondimento tecnico del progetto BRT – Bus Rapid Transit, finanziato dall’Unione Europea con fondi Next Generation EU – Trasporto Rapido di Massa – Misura M2C2 – Inv 4.2 del PNRR, per un importo complessivo di 159.171.170,07 euro.
A incontrare la stampa è stato Stefano Ciurnelli, ingegnere specializzato in trasporti con trentennale esperienza nella pianificazione della mobilità per amministrazioni di tutto il Paese. Tra i numerosi incarichi professionali, Ciurnelli ha curato anche il supporto tecnico al coordinamento della progettazione del PUMS della Città Metropolitana di Bari.
“Bari ha colto un’occasione straordinaria: investire su una mobilità pubblica moderna, accessibile e davvero alla portata di tutti, intermodale e interconnessa. Perché il trasporto pubblico non può più essere considerato un’alternativa di serie B – ha spiegato Ciurnelli -. Con il Brt stiamo pensando agli anziani di domani, alle persone con disabilità, ai giovani e alle famiglie, che devono potere scegliere di muoversi senza per forza usare l’auto privata, che vogliono vivere in una città più giusta, più verde, dove nessuno resta indietro. Non stiamo guardando solo al presente, ma alla città che vogliamo lasciare ai nostri figli: per farlo, dobbiamo avere ben chiara la visione, e poi capire quanto possiamo tollerare i disagi, condividerli, migliorare le cose.
E la visione qual è? Il successo di un trasporto pubblico, e a questo punta il Brt, è rappresentare un servizio accessibile, affidabile e sicuro. Facilmente accessibile dal punto di vista del momento in cui passa l’autobus, facile da ricordare man mano che la nostra memoria perde i pezzi, sicuro da utilizzare, realizzabile con costi più contenuti rispetto ad altri sistemi pur validi, come i tram.
In altre parti della nostra Europa è stato subito chiaro che la nostra popolazione sarebbe invecchiata. Quindi, per esempio, l’incarrozzamento a raso nel trasporto pubblico è fondamentale, perché significa abbattere le barriere architettoniche, significa rendere la città fruibile a tutti, anche quando non siamo più nelle condizioni ottimali.
Pensiamo, poi, alla frequenza dei mezzi: attualmente a Bari moltissime delle vostre linee non sono servizi a frequenza, perché passano a intervalli diversi e non regolari. Anche a questo punta il Brt, che è stato annoverato tra i sistemi di trasporto rapido di massa. Ad avere una frequenza nelle ore di punta di passaggio dei mezzi con intervalli di tre, al massimo sei minuti. Trasporto rapido di massa non significa grandi velocità: significa un giusto binomio tra velocità commerciale, offerta e frequenza.
Le quattro linee del Brt offrono in ogni sezione, in ogni chilometro, circa 4200 posti. Con questa rete possiamo portare, dunque, nell’arco della giornata, secondo le prime stime, tra i 70mila e gli 80mila utenti al giorno. Calcolate che sono più di 200mila le auto che entrano a Bari: noi oggi riusciamo a catturare, se va bene, il 7%, l’8% di coloro che entrano in Bari, l’equivalente di 12mila, 13mila macchine, considerando che in ogni macchina ci sono 1,2 persone. È evidente che non è così che vinciamo la battaglia per avere più spazio per la collettività, per il verde, per le persone, per la sicurezza e la salubrità dell’aria. Aggiungo: la battaglia per ottenere più spazio di rotazione delle auto davanti al commercio al dettaglio, che rimane caparbiamente in città, per fortuna, anche a servizio delle fasce più anziane della popolazione. Avere meno auto che sostano troppo tempo all’interno della città, di chi arriva e pensa di non avere alternative, significa avere più spazio per i residenti, più spazio per la sosta a rotazione, più spazio per il verde. Insomma, avere strade che non sono delle autostrade extraurbane, ma sono strade che diventano luoghi e occasioni per vivere, per dialogare, per la comunità.
Dopo avere lavorato a due edizioni del Piano regionale dei trasporti, ritengo sia indispensabile dotare Bari di un sistema che sia l’ingranaggio mancante del trasporto pubblico di questo capoluogo regionale, che si connetta a una rete di trasporto ferroviario convergente su Bari, in grado di offrire servizi ai 15 minuti su tutte le dorsali che convergono sulla città e di interscambiare tra loro, non più solo in una stazione. Attraverso un lavoro progressivo riusciremo a portare da 10 milioni e mezzo a circa 12 milioni e mezzo i chilometri sviluppati dal trasporto pubblico in città e nelle sue immediate adiacenze, integrando questa rete con il completo rinnovo dell’attuale flotta del trasporto pubblico urbano di Bari, che entro tre anni sarà per l’80% elettrica”.
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