Balneazione a Genova, Cozzi (Difensore civico): “Acque di scarsa qualità, servono risposte da Iren e Comune”. Ireti: "Investiti 65 milioni"
di Redazione
"Fondamentale intervenire con urgenza per migliorare l’efficienza della rete di smaltimento delle acque reflue urbane"
Nuovo intervento del Difensore civico regionale Francesco Cozzi, che, nella sua veste anche di Garante regionale per il diritto alla salute, ha scritto una lettera indirizzata a Iren, al Comune di Genova, ad ARPAL, ad ASL 3 e all’ATO Servizio Idrico Integrato per segnalare le persistenti criticità delle acque balneabili lungo la costa genovese, in particolare nel tratto compreso tra Punta Vagno e Priaruggia, a levante.
Cozzi richiama l’attenzione sui numerosi divieti di balneazione che hanno interessato quest’area, sottolineando come la situazione si ripeta da anni senza che si siano visti miglioramenti sostanziali. A supporto delle sue affermazioni, cita i recenti dati ufficiali di Regione Liguria e ARPAL, che definiscono “scarsa” la qualità delle acque in quel tratto di mare.
"Nel rispetto del ruolo che ricopro, anche in considerazione delle ripetute segnalazioni dei cittadini, era doveroso intervenire presso gli organismi competenti – spiega Cozzi – per chiedere chiarimenti sulle cause di questa situazione e una relazione sulle misure adottate per porvi rimedio, non solo nella zona di levante, ma anche sul Lungomare di Pegli".
Il Garante ha ricordato che il Comune di Genova, nel corso degli anni, ha installato tre impianti di depurazione in quell’area del litorale: a Punta Vagno, Sturla-Vernazzola e Quinto. Tuttavia, le criticità continuano a presentarsi. Cozzi fa riferimento anche alle direttive europee e nazionali sul trattamento delle acque reflue urbane, che impongono il rispetto di precisi parametri di qualità.
"Avevo già sollecitato Iren nel 2023 – prosegue – ma devo constatare che la situazione non è migliorata. Ora, nel pieno della stagione balneare, è fondamentale intervenire con urgenza per migliorare l’efficienza della rete di smaltimento delle acque reflue urbane, a tutela della salute pubblica".
Il Difensore civico chiede quindi una relazione dettagliata sullo stato degli impianti e sulle azioni previste per garantire ai cittadini un accesso sicuro e salubre al mare, in un tratto di costa tra i più frequentati del capoluogo ligure.
In risposta al Difensore Civico, Ireti diffonde una nota: "Negli ultimi due anni gli investimenti sostenuti da Ireti per migliorare la rete fognaria e gli impianti di depurazione nel solo Comune di Genova sono stati pari a circa 65 milioni e nel piano industriale al 2030 sono previsti ulteriori investimenti in tali ambiti per oltre 360 milioni nell'area della Città metropolitana di Genova". Così Ireti Spa, società del Gruppo Iren gestrice del servizio idrico integrato nell'area della Città metropolitana di Genova, risponde con una nota alla segnalazione del difensore civico della Regione Liguria Francesco Cozzi .
"Ireti opera da anni con il massimo impegno per garantire, per il tramite delle proprie infrastrutture idriche, un efficiente servizio, ivi inclusa un'attenta verifica della qualità delle acque, anche attraverso un costante monitoraggio di tutti i parametri previsti dalle normative vigenti, così come richiesto dagli enti regolatori - sottolinea la società -. Ireti, coordinandosi con i diversi attori che a vario titolo e con differenti responsabilità, sono coinvolti nella gestione del servizio idrico integrato, interviene tempestivamente ogni volta che si verifica un fatto emergenziale che esuli dall'ordinaria gestione della rete, sia attraverso interventi puntuali, sia attraverso investimenti di lungo periodo".
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