Avanti con Blessin, ora quattro partite determinanti

di Gessi Adamoli

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Avanti con Blessin, ora quattro partite determinanti
Avanti con Blessin. Perché col Modena è arrivata la prima vittoria casalinga, perché la classifica è in una non preoccupante posizione d'attesa e perché davanti ci sono due settimane di lavoro che dovranno permettere al tecnico tedesco l'inserimento di quei giocatori fortemente voluti dalla società a fine mercato (Aramu, Strootman e Puscas) per alzare ulteriormente il tasso tecnico di una squadra che era già comunque considerata la grande favorita del campionato.
 
Contro il Modena il Genoa ha vinto ma non ha convinto, non ha giocato bene ma ha creato tante palle gol. Una volta che ha finalmente girato palla con grande velocità, a conferma della qualità dei suoi giocatori, è arrivato il gol di Jagiello. Ma mai il Genoa ha sfruttato le fasce, il Modena, pur con i suoi limiti, nel secondo tempo per tre volte ha guadagnato il fondo e ha messo la palla dietro a rimorchio come nell'abc del calcio. Blessin, invece, le corsie laterali proprio non le sfrutta, al punto che aveva addirittura brevettato un modulo (4-2-2-2) che proprio non ne prevedeva l'uso. Per il suo calcio le ali non esistono e così Caso, che quello fa di mestiere ed in serie B è un giocatore che fa la differenza e infatti con i suoi assist sta facendo la fortune del Frosinone, è stato venduto per poco più di un milione di euro. Alla prima contrarietà (sconfitta di Palermo) Blessin, buttando via di fatto due mesi di lavoro, è tornato al 4-2-3-1 dello scorso anno, che andava bene in serie A a non far giocare gli altri e che finisce per lasciare Coda isolato in avanti proprio come succedeva con Destro lo scorso anno.
 
Prima Zangrillo e successivamente Blazquez hanno confermato la fiducia a Blessin. I risultati sono parzialmente dalla sua parte ed è giusto andare avanti. Hanno però entrambi ribadito un concetto con estrema chiarezza: a noi importa unicamente tornare subito in serie A. Come a dire che l'allenatore deve essere unicamente uno strumento per raggiungere l'obiettivo. Meglio se sarà Blessin (anche perché così si risparmierebbe uno stipendio), al quale tutti devono comunque essere grati per come, nel campionato passato, ha saputo gestire con grandissima dignità e orgoglio una retrocessione già scritta quando lui aveva accettato l'incarico che, nella notte, il suo connazionale Labbadia aveva rifiutato, spiazzando così la dirigenza rossoblù.
 
Il pregiudizio, che è sempre una pratica sbagliata, nel 99,9 per cento dei casi lo si attua in negativo. Nel caso di Blessin c'è chi invece ha un'opinione preconcetta positiva e davvero non si capisce da cosa derivi. Non ci sono infatti elementi né per promuoverlo né per bocciarlo, occorre solo attenersi ai risultati che verranno. Scoglio, Bagnoli e Gasperini, i tre grandi allenatori del Genoa degli ultimi 35 anni, affetto e stima se l'erano conquistati sul campo, al mister tedecso c'è invece chi ha concesso un'apertura credito illimitata e non ci capisce bene in base a quali motivazioni. Come per postulato ovvero, come ci insegnavano alle scuole medie, un qualcosa che tu dovevi prendere per buono anche se non è possibile dimostrare il perché.
 
Alla ripresa del campionato il Genoa giocherà tre partite della prossime quattro in trasferta e quella a Marassi sarà lo scontro diretto col Cagliari, altra nobile decaduta e con problemi molto simili a quelli del Grifone: Lapadula sta stentando come Coda e Gaston Pereiro fa le ragnatele in panchina come Aramu, Strootman e Puscas. Da questo ciclo di partite la posizione di Blessin ne potrà uscire definitivamente rinforzata oppure la società sarà costretta a prendere dei provvedimenti. Nel calcio è sempre stato così, non si capisce perché, per quanto lavoratore ed estremamente empatico, dovrebbe fare eccezione il tecnico venuto da Stoccarda.