Autonomia, Toti a Conte: "Non condanni la Liguria all'isolamento coi no del M5s"
di Fabio Canessa
2 min, 54 sec
Lettera di Fontana e Zaia: "Non firmiamo una farsa", il governatore ligure: "Inaccettabili intimidazioni No Tav"
È scontro sull'autonomia. Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, e del Veneto, Luca Zaia, non firmeranno l'intesa sull'autonomia "se si continua con una farsa". Lo hanno scritto in una lettera aperta al premier. E anche il governatore ligure Giovanni Toti con un post su Facebook chiede di considerare le istanze sull'autonomia ma soprattutto che il premier "vigili affinché le opere infrastrutturali come Tav, Terzo Valico e Gronda si facciano al più presto".
Il premier Giuseppe Conte, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha preso atto della lettera dei governatori Fontana e Zaia e, soprattutto, ha registrato un cambio di toni, che prelude a una corretta interlocuzione istituzionale.
Il governatore fa una raccomandazione a Conte: "Caro presidente Conte, non condanni all'isolamento il nord con i no del movimento cinque stelle, quelli sì che sono a esclusivo uso politico e mediatico! Le preoccupazioni dei governatori di Lombardia e Veneto e dei loro abitanti sono legittime e noi come Regione Liguria ci uniamo a loro perché temiamo la decrescita infelice a cui le politiche del movimento cinque stelle ci stanno condannando".
"Mi chiedo perché i consigli del premier Conte non siano stati spesi anche di fronte alle scelte scellerate di alcuni ministri grillini, ultima fra tutte quella di bloccare un'opera fondamentale come la Gronda di Genova ponente. O quando, sempre per pura propaganda, si sono fatte scelte di politiche industriali o infrastrutturali che inevitabilmente porteranno a blocchi e infiniti ricorsi a discapito degli italiani", aggiunge Toti.
A proposito di grandi opere, in un altro post Toti condanna gli incidenti in Val di Susa: "Inaccettabili gli atti intimidatori dei 'No Tav', così come è inaccettabile pensare di fermare un'opera importante come la Tav. Le infrastrutture sono fondamentali per far crescere il Paese, - sottolinea - chi vuole restare nel Medioevo ci rimanga pure, noi guardiamo al futuro e lo realizzeremo, insieme a tutte le opere che l'Italia aspetta da troppo tempo".
Il governatore ligure sottolinea che "a inasprire il dibattito non sono certo i governatori che tutti i giorni sono sul territorio a contatto con i problemi della gente e siamo sempre a disposizione per un confronto costruttivo e privo di pregiudizi. Per questo chiediamo che ci sia un incontro al più presto a Roma tra lei e le Regioni coinvolte nel percorso di Autonomia, compresa la Liguria. Il nostro obiettivo resta quello di portare risultati concreti e non qualche voto in più".
L'iter per l'autonomia è stato avviato anche in Liguria: lo scorso aprile il Presidente Toti ha consegnato formalmente e personalmente al ministro degli affari regionali Erika Stefani la delibera della Giunta regionale che chiede di cominciare il percorso per l'autonomia differenziata che dovrebbe portare a una intesa preliminare con il Governo. La Liguria chiede autonomia su diverse materie, tra le quali la portualità, le infrastrutture, il demanio marittimo, la sanità.
"Al Presidente del Consiglio deve essere però chiaro - hanno avvertito Zaia e Fontana - che noi non firmeremo un accordo senza qualità come quello per ora che si sta profilando. Lei si assumerà la responsabilità quindi di aver negato quanto è stato chiesto da referendum, da milioni di elettori veneti e lombardi, da risoluzioni dei consigli regionali approvati all'unanimità. Per parte nostra vogliamo mantenere fede all'impegno assunto con i nostri cittadini - hanno assicurato -. Presidente Conte, Lei ha l'opportunità di scrivere una pagina di storia di questa Repubblica. Se non la scriverà Lei, lo farà qualcun altro. Perché la spinta verso l'autonomia e verso la responsabilità nei confronti dei cittadini è ormai inarrestabile".
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