Assarmatori: "Urgente lo sblocco dei ristori per il cabotaggio"
di Edoardo Cozza
Il segretario generale Rossi in audizione dalle commissioni riunite Ambiente, Territorio e Lavori pubblici, Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera
Anche e soprattutto sulle misure legate al mare c’è bisogno di una massiccia semplificazione: lo ha detto il segretario generale di Assarmatori, Alberto Rossi, nel corso di un’audizione indetta delle commissioni riunite Ambiente, Territorio e Lavori pubblici, e Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, che stanno esaminando in questi giorni il Decreto chiamato Infrastrutture.
Rossi si è riferito, tra l’altro, alla deroga, fino alla fine dell’anno in corso, alle formalità anacronistiche relative alla stipula dei contratti di arruolamento, presso le Capitanerie ovvero alle Autorità consolari se effettuata all’estero. Al sistema non bastano deroghe sporadiche. In questo contesto Assarmatori auspica che si possa tornare a parlare di semplificazione sia nel quadro normativo del lavoro marittimo sia in quello della navigazione.
Riguardo alla misura contenuta nell’articolo 89 del DL 104/2020 che aveva previsto un indennizzo per mancata fatturazione dei passeggeri inizialmente per 50 milioni, poi estesi a 70 dalla legge di stabilità 2021, oggi occorre adeguare la legislazione interna alle indicazioni della Unione europea che ha richiesto l’estensione del beneficio a tutte le navi battenti bandiera degli Stati membri armate dai soggetti stabiliti nel Paese. Con il decreto in esame, il Governo propone una rilettura dell’articolo 89 e Assarmatori è senz’altro d’accordo con questa rilettura che darà finalmente la possibilità di erogare l’aiuto da tempo atteso.
Il danno economico aggregato è stimato in circa 400 milioni, parzialmente compensati con questo fondo. Occorrerà accelerare sull’emanazione del decreto attuativo. Assarmatori confida nella conclusione di un percorso che porterà alla liquidazione degli indennizzi.
Diversamente, non è stato così per l’altra misura prevista dal decreto Agosto 2020, ossia la misura della decontribuzione del personale che opera nelle navi che fanno attività di cabotaggio prevista appunto dall’articolo 88 del citato decreto legge. La misura di natura eccezionale era stata adottata in modo tempestivo ed estesa per ben tre volte fino alla fine del 2021. Problematiche di quantificazione dell’onere necessario a seguito dell’estensione a tutte le navi che sono iscritte nei registri dello UE hanno rallentato l’adozione della modifica legislativa.
Assarmatori ritiene che i chiarimenti forniti al Ministero possano contribuire a far rientrare nel perimetro del Decreto Infrastrutture anche questa misura dando adeguato ristoro per quelle imprese che hanno continuato a servire il Paese per tutto il periodo del lockdown, assicurando i servizi essenziali e costituzionalmente protetti.
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