Artigianato in Liguria, nel primo trimestre del 2020 hanno già chiuso 274 imprese
di Marco Innocenti
Il presidente di Confartigianato Grasso: "Gli effetti dell'emergenza covid li sentiremo nei prossimi mesi"
Il 2020 si apre con un saldo negativo di 274 microimprese nell'artigianato ligure. Le 42.725 realtà attive nella regione si sono ridotte dello 0,64% nel primo trimestre dell'anno, periodo in cui hanno chiuso 1.146 unità, contro 872 nuove aperture. In base agli ultimi dati Infocamere-Movimprese, si tratta di un calo generalizzato a tutte le province liguri, tranne Imperia che registra un lievissimo segno positivo. Il trend negativo è meno intenso rispetto a quello registrato a livello nazionale: -0,88%.
Non si salvano i due settori che contano il maggior numero di realtà artigiane attive in Liguria, manifatturiero e costruzioni: stando ai
numeri regionali, il calo è dello 0,88% nel manifatturiero, 61 realtà in meno sulle 6.923 totali (133 aperture e 194 chiusure), e dello 0,3% nelle costruzioni, 20.596 microimprese che si sono ridotte di 63 unità (452 aperture e 515 chiusure nel trimestre). A livello nazionale il segno meno è stato, rispettivamente, dell'1% e dello 0,6%.
Veniamo al panorama provinciale: Genova, che registra il maggior numero di microimprese attive, 21.759, evidenzia il calo più marcato della regione: -0,9%, frutto di 377 aperture contro ben 582 chiusure di attività, pari a 205 unità in meno. Il manifatturiero, 3.600 microimprese attive, ha subito una riduzione di ben 1,5% delle imprese, 55 realtà in meno: 115 cessazioni contro 60 nuove attività. Per quello che riguarda invece le costruzioni, 10.290 microimprese artigiane in provincia, il settore ha perso 60 realtà, con un trend negativo dello 0,58%. Le nuove aperture sono state 194 in tre mesi, mentre 254 microimprese hanno chiuso i battenti.
La situazione a Savona: 8.656 microimprese totali, 208 aperture e 249 chiusure di attività (41 in meno), pari a un trend negativo dello 0,47%. Il manifatturiero savonese, che conta 1.359 realtà artigiane, mostra qualche segnale positivo, con un +0,44% frutto di 37 nuove aperture e 31 chiusure. Negative invece le costruzioni: -0,3% sulle 4.347 realtà all'attivo, 102 nuove aperture e 116 cessazioni d'impresa.
Restando a Ponente, l'artigianato imperiese mostra un andamento lievemente positivo, +0,2%, conseguenza di 175 nuove aperture di attività contro 161 unità produttive chiuse, per un totale di 7.127 microimprese attive. A incidere sono soprattutto le costruzioni, 3.815 realtà totali, che registrano un +0,76% nel trimestre: aprono 107 nuove microimprese, chiudono in 78. Diversa la situazione per il manifatturiero: la produzione artigiana perde 10 realtà sul territorio, il calo è dell'1%: sono 1.003 le microimprese attive, con 16 aperture e 26 chiusure nel giro dei primi tre mesi.
Infine, La Spezia: sulle 5.183 microimprese artigiane totali, il territorio ne perde 42 (112 aperture e 154 chiusure), pari a una riduzione
dello 0,8%. Stesso trend per le costruzioni, che nel primo trimestre perdono 18 realtà (49 aperture e 67 chiusure), su un totale di 2.144
microimprese attive. Il manifatturiero cede lo 0,2%: sulle 961 realtà artigiane attive, tra gennaio e marzo hanno aperto in 20, mentre 22 hanno chiuso definitivamente.
"L'artigianato ligure continua a faticare anche in questo inizio di 2020 – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – I dati indicano una situazione negativa, sostanzialmente stabile rispetto al trend con cui si era chiuso il 2019 e in linea con i dati nazionali, ma gli effetti dell’emergenza covid-19 si dispiegheranno compiutamente solo nel prossimo semestre. Dopo le prime positive misure, occorre però fare uno sforzo maggiore per salvaguardare il tessuto delle nostre piccole imprese per non trovarci a commentare cali percentuali a due cifre".
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