Arriva Nanuk, il cane antidroga in forza alla Polizia Locale di Genova
di Marco Garibaldi
L'assessore Viale: "Un ulteriore passo in avanti per l’efficientamento delle azioni di contrasto allo spaccio di droga in tutta la città"
C’è un nuovo agente “speciale” tra le fila della Polizia Locale genovese: Nanuk, il nuovo poliziotto a quattro zampe.
Nanuk, uno springer spaniel di due anni, andrà a rinforzare l’unità cinofila della Polizia Locale dopo l’arrivo di Maqui, un pastore belga malinois, entrato in servizio nel luglio del 2020 e utilizzato spesso anche per attività formative.
«L’arrivo di Nanuk nella nostra unità cinofila – afferma l’assessore alla Polizia Locale e alla Sicurezza Giorgio Viale – è un ulteriore passo in avanti per l’efficientamento delle azioni di contrasto allo spaccio di droga in tutta la città. Le azioni di contrasto allo spaccio sono fondamentali non solo in un’ottica di rispetto della legalità, ma anche nell’ottica di tutelare i nostri cittadini».
«L’introduzione della prima unità cinofila – aggiunge il comandante della Polizia Locale Gianluca Giurato – ha portato a ottimi risultati. Siamo certi che con l’entrata in servizio di Nanuk e de suo conduttore la lotta allo spaccio potrà contare su un’arma in più che ci consentirà, grazie alle peculiarità del servizio stesso, ad agire in maniera preventiva in tutte le zone della città».
Da luglio 2020, infatti, il cane Maqui ha consentito di effettuare 22 sequestri di stupefacenti finalizzati allo spaccio e a tre sequestri di sostanze per uso personale, per un totale di 122 grammi di droga.
Nanuk sarà condotto da un agente di Polizia Locale che nel corso degli anni ha maturato esperienze anche all’estero. Il legame tra conduttore e cane è un legame fondamentale sia nell’addestramento che nell’utilizzo di cani antidroga, da soccorso e antiesplosivi. I cani utilizzati in questo tipo di attività vengono affiancati dal conduttore già dai primi passi dell’addestramento, fin da cuccioli, andando a creare un rapporto molto forte e simile a quello che si crea tra esseri umani.
«Abbiamo scelto lo Springer spaniel – spiega il conduttore Francesco Pastoret, 17 anni di attività e al sesto partner a quattro zampe – perché nelle mie esperienze pregresse ho visto la sua efficacia e la sua potenzialità. Non è un cane tecnicamente semplice, ma dà dei grandissimi risultati».
In Italia è la prima volta che uno springer spaniel viene utilizzato e brevettato per questo tipo di ricerca di narcotico, mentre all’estero è molto utilizzato sia per le sostanze stupefacenti che per esplosivi e mine.
«Per questo cane – prosegue Pastoret – ho optato per un tipo di lavoro innovativo che viene utilizzato soprattutto per narcotici ed esplosivi, dove si utilizza un mix di tecniche che permettono al cane di crescere e di segnalare la presenza della sostanza con un freezer, il cane si punta e ci indica esattamente il punto, in una sorta di punta: va in freezer nel momento in cui sente l’odore che gli chiediamo di cercare».
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