Genova, agli arresti domiciliari continua a perseguitare la ex: 33enne finisce in carcere
di Alessandro Bacci
L’uomo era già stato denunciato per minacce gravi, maltrattamenti e stalking. Aveva persino ingaggiato altre persone per controllare la donna
La Polizia di stato ha arrestato un 33enne genovese su ordine di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Genova per aggravamento di pena. Lo scorso luglio, l’uomo era stato denunciato per minacce gravi, maltrattamenti e stalking dai poliziotti che, intervenuti per lite, avevano appreso dei suoi atteggiamenti vessatori assunti da tempo nei confronti della compagna, arrivando a privarla dei mezzi economici per il proprio sostentamento e per quello della figlia minore.
Questa situazione aveva creato nella vittima un crescente stato d’ansia, anche perché era già a conoscenza di condotte simili tenute in passato dal suo aguzzino con l’ex partner, tanto che era già stato ammonito nel 2016 e ritenuto colpevole per il reato di stalking. L’uomo, infatti, subito dopo l’inizio della relazione aveva assunto un comportamento di totale controllo nei confronti della sua fidanzata di allora, facendole perdere tutte le amicizie. Inoltre ogni volta che litigavano, per dispetto licenziava il padre di lei, suo dipendente, per poi riassumerlo non appena le cose tra loro andavano meglio, rendendo, anche in quel caso, la donna completamente dipendente a livello economico e soggiogata al suo volere.
Spaventata anche dai trascorsi del 33enne, la nuova compagna era riuscita finalmente a lasciarlo e a trasferirsi con la figlia a casa della madre, ma lui aveva continuato ad essere molesto e pressante, sia tramite social network che “gironzolando” in scooter nei pressi della sua nuova dimora. Quando, nonostante la misura dell’allontanamento a suo carico, è stato trovato sotto casa della vittima, per lui è stata chiesto dagli agenti del Commissariato Cornigliano l’aggravamento della misura ed è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Ad agosto però i poliziotti del Commissariato sono di nuovo dovuti intervenire perché alcuni uomini con un furgone bianco stavano asportando dei mobili dal vecchio appartamento della vittima senza che lei fosse stata avvisata. La donna ha raccontato così di sentirsi ancora controllata, non solo tramite continui messaggi e chiamate effettuate da diversi numeri di telefono, ma anche da alcuni dipendenti del suo ex che spesso vedeva transitare sotto casa. Addirittura, dopo essersi recata nell’alloggio “svuotato” per vedere cosa fosse rimasto, aveva trovato un sistema di video sorveglianza installato per ordine dell’ex convivente.
Nonostante la misura degli arresti domiciliari il 33enne quindi non ha mai smesso di porre in essere comportamenti vessatori ingaggiando persino altre persone per controllare la donna che, caduta in uno stato di ansia e paura, ha anche perso il lavoro. Vista la pericolosità del soggetto dal Commissariato di Cornigliano è partita la richiesta di un ulteriore aggravamento di pena e la Procura del Tribunale di Genova ne ha disposto, martedì, l’accompagnamento presso la casa circondariale di Marassi.
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