Ansaldo Energia, il rilancio passa dall'idrogeno: pronto un nuovo piano industriale, prospettive anche sul fronte nucleare
di Redazione
L'azienda genovese comincerà una nuova era dal primo aprile, quando il nuovo amministratore delegato Fabrizio Fabbri entrerà in carica
Il futuro di Ansaldo Energia sulla rotta della transizione guarda alle fonti rinnovabili e al nucleare. Il piano industriale dell’azienda genovese si concentrerà nel dettaglio su alcune sfide di grande interesse e, si spera, di analoghi risultati dal punto di vista economico.
Per bilanciare gli ingenti costi di una realtà che ha quasi tremila dipendenti e ha necessità di continui investimenti sui macchinari e sulla ricerca, servono entrate robuste, simili a quelle recentemente acquisite in Azerbaigian (quattro turbine a gas per un valore complessivo di 160 milioni di euro).
Il piano industriale è chiaro. Nucleare di nuova generazione e transizione energetica attraverso tre filoni: generazione di energia senza CO2, nuovi sistemi di stoccaggio e impianti per la produzione di idrogeno.
Per il nucleare era già arrivato l'accordo con EDF e Edison per la costruzione di reattori di piccola taglia, con l’obiettivo di entrare nel mercato della produzione di questi impianti.
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