Animali domestici nell'era-covid: prezzi alle stelle per farli viaggiare in aereo
di Redazione
Gli aerei in servizio sono pochi, lo spazio in stiva per gli animali si è ridotto per far posto ai materiali sanitari e il costo dei biglietti si è triplicato
Per gli animali da compagnia (cani, gatti, conigli) viaggiare nell’era del Covid è diventata un’impresa impossibile, alla portata solo dei padroni degli animali domestici più ricchi. Con la pandemia, di posto a bordo per i migliori amici dell’uomo non è assicurato.
Il primo problema è il drastico calo dell’offerta: le frontiere sono chiuse, l’obbligo di quarantena scoraggia i viaggi. E nei cieli mondiali volano oggi circa il 60% di aerei commerciali in meno rispetto ai giorni pre-virus. I pochi che decollano, oltretutto, hanno sempre meno spazio per gli animali. Diverse compagnie, semplicemente, non li accettano più per l’emergenza sanitaria.
Altre hanno ridotto al minimo la zona della stiva pressurizzata, climatizzata e oscurata dove vengono sistemate – per garantire la loro sicurezza – gabbie e trasportini. Il motivo? Il materiale sanitario ha la precedenza e viene caricato con assoluta priorità e la fortissima domanda di trasporti cargo ha reso più redditizio imbarcare le merci che gli animali. Risultato: cani, catti & C. devono mettersi in coda per trovare un biglietto e il prezzo per imbarcarli – dicono le agenzie specializzate nella movimentazione di animali – è triplicato.
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