Ancora progetti sull'approdo delle crociere a Genova
di Paolo Lingua
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Il Punto di Paolo Lingua
In occasione del convegno sulla “Blue Economy” è emerso ancora una volta un dibattito sul progetto, ancora sulla carta, per migliorare l’attracco di navi da crociera a Genova. E’ intervenuto un manager al di sopra della mischia come l’ad della Stazione Marittima Monzani. E ancora una volta è emerso, come del resto è stato detto – invano – in passato, che la questione riguarda la razionalizzazione dell’assetto di Ponte dei Mille e di Ponte Parodi.
Il primo, ancora recentemente, ha accolto per la sua locazione navi da crociera di struttura imponente; l’altro è rimasto bloccato, per non dire paralizzato, da progetti senza prospettiva o velleitari, sbagliati dal loro inizio. E’ quasi noioso ricordare il “dream” bizzarro che vedeva in Ponte Parodi un sito dove collocare un teatro, ristoranti, centri commerciali, tutte ipotesi completamente fuori mercato rimaste lettera morta. Tanto è vero che l’errore di prospettiva di Ponte Parodi ha indotto la Costa Crociere a spostare il suo terminal a Savona.
Ora, anche sulla base della provocazione di Monzani, il progetto più concreto e realistico sarebbe quello di “tagliare” a livello orizzontale Ponte dei Mille e Ponte Parodi, al fine di consentire il superamento d’un incontro obliquo che ostruisce gli approdi. Se si aggiunge al discorso la ristrutturazione della struttura dell’Hennebique si avrebbe un potenziale di approdo crocieristico di livello mediterraneo e internazionale.
Monzani ha ricordato che sarebbe stato intelligente spostare l’approdo del traffico dei traghetti al porto di Voltri proprio per liberare tutti gli spazi, perché il potenziale crocieristico ha una previsione, assai concreta, di forti incrementi, non solo per quel che riguarda il movimento crocieristico tradizionale, quello dei grandi numeri, ma anche quello che si sta profilando con la costruzione di nuove unità finalizzate, e che riguarda il mercato “luxury”, con mani di minor tonnellaggio ma con un pubblico di fruitori assai più sofisticato.
Il discorso sul potenziale dell’approdo crocieristico di Genova è ormai in corso da alcuni anni, dopo che, quantomeno al livello di progetti e di ragionamenti di fondo, a Genova il mondo portuale e dello shipping ha rimosso alcuni progetti del passato che non avevano alcun supporto sul piano delle prospettive di sviluppo e di crescita e che rischiavano di portare lo scalo fuori del mercato.
Ovviamente il ragionamento emerso oggi deve tenere con dell’allargamento del bacino portuale con lo spostamento della diga foranea e soprattutto (argomento tornato anche oggi di attualità) e il relativo dragaggio dei fondali. Oggi non si superano gli 8,50 metri, mentre le esigenze del naviglio di ultima generazione puntano a superare i 10 metri, come del resto è già avvenuto negli scorsi anni, nei maggiori scali europei.
Gli interventi connessi non sono pochi e non sono semplici, però hanno una logica stretta di connessione funzionale: Ponte dei Mille, Ponte Parodi ed Hennebique per dar vita a un sistema di approccio di dimensioni internazionali, quello che sino ad oggi ha impedito a Genova di diventare un porto crocieristico di prima linea: accanto occorre potenziale la struttura di accoglienza con la nuova diga foranea e il dragaggio dei fondali.
A voler completare il quadro d’assieme occorre mettere a punto nuovi collegamenti ferroviari e stradali per convogliare con maggiore rapidità fuori dello scalo, le merci, in particolare i containers, che sono sempre in aumento. Sul porto puntano investire società marittime sovranazionali, per non parlare dei collegamenti con gli altri scali liguri in crescita come Savona e La Spezia.
Il potenziale è davvero imponente. Occorre puntare in fretta a recuperare investimenti e finanziamenti pubblici e privati. Non è una scommessa, ma una realtà e non bisogna lasciarsela sfuggire.
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