Amazzonia sotto pressione, tra deforestazione in aumento e nuovi rischi per la moratoria sulla soia

di s.g.

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Amazzonia sotto pressione, tra deforestazione in aumento e nuovi rischi per la moratoria sulla soia

Nel giorno della Giornata Mondiale d’Azione per l’Amazzonia, il WWF Italia richiama l’attenzione sul fragile stato di conservazione della più grande foresta pluviale del Pianeta. Secondo i dati dell’Istituto brasiliano per la ricerca spaziale, tra agosto 2024 e luglio 2025 la deforestazione è cresciuta del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre gli incendi registrano un calo significativo, pari al 74% rispetto al 2024.

Incendi – I roghi restano una minaccia costante per gli equilibri ambientali della regione. Lo scorso anno milioni di ettari erano stati distrutti a causa di una forte siccità. Nonostante il calo del 2025, gli effetti degli incendi restano di lungo periodo: studi della Nasa e della Columbia University evidenziano un aumento locale delle temperature di circa 2,6°C che può protrarsi per decenni.

Salute – Le conseguenze non riguardano solo la biodiversità. Una ricerca pubblicata su Nature Climate Change documenta che negli ultimi vent’anni migliaia di persone in Sud America hanno perso la vita a causa delle ondate di calore provocate dalla deforestazione. Estendendo l’analisi a tutti i tropici, si stimano fino a mezzo milione di decessi attribuibili a questi fenomeni.

Moratoria sulla soia – Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda la decisione del governo brasiliano di sospendere la moratoria sulla soia, in vigore dal 2006. Questo accordo aveva evitato la deforestazione di circa 17.000 chilometri quadrati. La sospensione, frutto anche delle pressioni della lobby dell’agroindustria, potrebbe portare secondo le stime a nuovi disboscamenti per altri 10.000 chilometri quadrati.

COP30 – Il tema sarà inevitabilmente al centro della prossima conferenza internazionale sul clima: a novembre il Brasile ospiterà la COP30 proprio in Amazzonia. L’obiettivo dichiarato dal governo è raggiungere il traguardo della “Deforestazione Zero” entro il 2030, una promessa che si scontra con i dati attuali e con le decisioni più recenti sul fronte agricolo.

Europa – Anche dal Vecchio Continente emergono segnali contrastanti. Alcuni settori dell’industria e rappresentanti politici chiedono modifiche al Regolamento UE sulla Deforestazione (EUDR), proponendo esenzioni per determinati Paesi, l’esclusione di alcuni operatori della filiera e l’eliminazione dell’obbligo di geolocalizzare le aree di produzione. Secondo il WWF, questi cambiamenti “ridurrebbero drammaticamente l’efficacia della normativa” e rischierebbero di favorire pratiche illegali e nuovi danni alle foreste.

Tutela – Le proposte avanzate dalle organizzazioni ambientaliste puntano invece nella direzione opposta: rafforzare le aree protette, sostenere i diritti delle popolazioni indigene, garantire istituzioni solide e politiche efficaci, sviluppare strumenti di finanziamento come il Tropical Forest Forever Facility e promuovere pratiche forestali e agricole sostenibili.

Consumi – A completare il quadro, resta centrale il ruolo dei cittadini. Secondo il WWF, “essere consumatori consapevoli” è un passaggio chiave per ridurre l’impatto della domanda globale di materie prime sulle foreste e mantenere credibile la prospettiva di una protezione duratura per l’Amazzonia.

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