Alberto:”Florovivaismo al tracollo a causa dell’emergenza coronavirus”
di Antonella Ginocchio
Il presidente regionale Cia teme il fallimento di molte aziende
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Il presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori, Aldo Alberto, in diretta Skype con Telenord, lancia un grido d’allarme per il settore del florovivaismo, oramai al tracollo. “Se questa emergenza si protrarrà ancora a lungo, sono a rischio chiusura circa il 50 per cento delle aziende florovivaistiche”, ha detto il presidente, evidenziando che le attività agricole in questione si trovano in prevalenza nel Ponente ligure. Il tracollo – ha spiegato – è derivato dal fatto che i negozi che commercializzano fiori recisi o in vaso, al momento devono sottostare all’obbligo di chiusura, deciso per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Ad aggravare la situazione, secondo quanto confermato da Alberto, il fatto che in questo momento non viene celebrato alcun tipo di cerimonia e questo limita ulteriormente l’entità delle vendite.
La chiusura dei negozi di fiori per decreto è stata determinata dal fatto che i fiori non vengono considerati beni di prima necessità. Da qui la richiesta, avanzata dalla Cia, che fiori e piante vengano inseriti nella classificazione dei beni di prima necessità, da vendere eventualmente anche nei super mercati, cosa che in alcuni casi già avviene, anche se in maniera ristretta. Alberto ha anche invitato a comprare preferibilmente fiori italiani, proprio per cercare di dare un a mano ai nostri produttori.
Il presidente si è poi soffermato sulla crisi di un altro settore, quello vitivinicolo. La crisi in questo caso è in larga parte sterminata dalla chiusura dei ristoranti. A causa di questo momento di stop, determinato anche dal mercato estero, le bottiglie restano invendute nelle cantine liguri.
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