Addio a Giorgio Armani, impose nel mondo lo stile italiano. Era innamorato di Portofino e San Fruttuoso
di steris
Sipario su "Re Giorgio", l'artista che ha cambiato la moda del Novecento e imposto lo stile italiano nel mondo. A 91 anni, nella Milano che aveva reso sua, è morto Giorgio Armani.
Con la sua visione sobria e rivoluzionaria, Giorgio Armani ha cambiato per sempre il modo in cui il mondo guarda alla moda. Il suo stile, pulito ma pieno di carattere, ha ridefinito l’eleganza moderna e ha dato forma a un’immagine di donna – e di uomo – che ha conquistato le passerelle e i red carpet internazionali. Dall’esordio come vetrinista a La Rinascente fino alla costruzione di un impero globale che abbraccia tutte le sfaccettature del design, Armani ha lasciato un’impronta indelebile, fatta di rigore, bellezza e autenticità.
Era molto legato alla Liguria e a Portofino, dove trascorreva i brevi periodi di riposo, nella residenza del Castello dove era di casa la sorella Rosanna. Amava anche la quiete di San Fruttuoso di Camogli. Nel 1984 ha contribuito al restauro dell’Abbazia di San Fruttuoso e nel 2008 ha nuovamente finanziato interventi di recupero sul sito, confermando un legame autentico con quell'angolo incantato di Liguria.
Il cordoglio del Comune di Portofino - Tra i primi messaggi di cordoglio, infatti, quello del Comune di Portofino, guidato dal sindaco Matteo Viacava: "Un grande maestro che ha segnato la storia della moda con eleganza, stile e raffinatezza. La sua creatività rivoluzionaria ha portato l'Italia nel mondo, diventando un'icona, esempio di stile e di lavoro instancabile. Ci lascia a 91 anni un uomo che ha rappresentato il meglio del nostro Paese. Alla sorella Rosanna, da sempre legata a Portofino, un pensiero di affetto e vicinanza da tutto il borgo".
Il comunicato ufficiale - Il decesso è stato annunciato da un comunicato del gruppo. "È con immenso dolore che il gruppo Armani rende nota la scomparsa del suo fondatore, Giorgio Armani.
Il "Signor Armani", come è sempre stato chiamato con rispetto e affetto da chi lavorava con lui, si è spento serenamente, circondato dalla famiglia. Fino all’ultimo ha dedicato le sue energie al lavoro, seguendo da vicino ogni dettaglio delle collezioni e dei progetti in corso.
Nel corso della sua carriera, Giorgio Armani ha sviluppato una visione che ha travalicato i confini della moda, toccando l’arte, l’architettura, l’interior design e molto altro. Dotato di grande intuizione, ha sempre saputo interpretare il presente con lucidità e sensibilità, dialogando con il pubblico attraverso uno stile inconfondibile.
Molto legato alla sua città, Milano, si è sempre speso anche nel sociale, offrendo sostegno a numerose iniziative e dimostrandosi attento alle necessità della comunità.
Con più di cinquant’anni di storia, l’azienda da lui fondata riflette ancora oggi quei valori di indipendenza, rigore e passione che lui ha incarnato. Famiglia e dipendenti proseguiranno il percorso nel segno della continuità, nel rispetto dell’eredità lasciata. “In questa azienda ci siamo sempre sentiti parte di una famiglia. Oggi, con profonda commozione, sentiamo il vuoto che lascia chi questa famiglia l’ha fondata e fatta crescere con visione, passione e dedizione. Ma è proprio nel suo spirito che insieme, noi dipendenti e i familiari che sempre hanno lavorato al fianco del signor Armani, ci impegniamo a proteggere ciò che ha costruito e a portare avanti la sua azienda nella sua memoria, con rispetto, responsabilità e amore.
L’infanzia a Piacenza e l’influenza della famiglia - Giorgio Armani nasce nel 1934 a Piacenza, e fin da giovane è influenzato dallo stile discreto ma impeccabile del padre, che ricorderà nel tempo come simbolo di sobrietà. La sorella Rosanna, fondamentale nella sua vita e nella carriera, è stata per lui una figura di confronto e complicità, dentro e fuori l’azienda. nDopo aver iniziato gli studi in Medicina a Milano, Armani abbandona presto la carriera universitaria per iniziare un percorso nel mondo del retail come vetrinista. L’esperienza alla Rinascente si rivela decisiva. Nel 1964, grazie a Nino Cerruti, entra nel mondo del prêt-à-porter maschile con Hitman. È lì che prende forma il suo concetto di eleganza: linee essenziali, colori neutri e silhouette fluide.
La nascita della maison Armani - Il debutto ufficiale arriva nel 1974 con una sfilata a Palazzo Pitti. Due anni dopo fonda con Sergio Galeotti la Giorgio Armani S.p.A.. Da lì parte un’espansione inarrestabile: la linea donna, Emporio Armani, Armani Privé. Il suo approccio si distingue subito per una filosofia chiara: meno è meglio. I suoi abiti, più che semplici capi, diventano un modo di essere. Il completo destrutturato, diventato celebre grazie al film American Gigolò con Richard Gere, rappresenta uno spartiacque nella storia del vestire maschile. Armani capisce che l’eleganza può essere libera da rigide costrizioni: il suo blazer, morbido e senza imbottiture, diventa simbolo di sex appeal e sofisticazione. Negli anni vestirà Hollywood, firmando look per film iconici come Gli Intoccabili, The Bodyguard, Ocean’s Thirteen, The Dark Knight Rises, Mission Impossible e The Wolf of Wall Street. Le sue creazioni conquistano il grande schermo tanto quanto i red carpet.
Il re del red carpet - Cate Blanchett, Anne Hathaway, Julia Roberts, Nicole Kidman. Le più grandi dive di Hollywood hanno scelto Giorgio Armani Privé per le occasioni più importanti. I suoi abiti, raffinati ma mai ostentati, sono diventati sinonimo di eleganza senza tempo. Ricami preziosi, linee leggere e una sensualità mai gridata sono la cifra distintiva del suo stile da tappeto rosso.
Un uomo d’azione anche nei momenti difficili - Armani non è stato solo un creatore di bellezza, ma anche un imprenditore con una forte coscienza civile. È stato il primo a sfilare a porte chiuse durante la pandemia, nel febbraio 2020, e due anni dopo ha fatto parlare il silenzio con una sfilata muta per esprimere il suo dissenso contro la guerra in Ucraina. Le sue scelte, sempre coerenti, hanno parlato forte anche quando nessun altro osava farlo.
L’ultimo saluto - Il mondo della moda, del cinema e della cultura perde uno dei suoi più grandi interpreti. La camera ardente verrà allestita sabato 6 e domenica 7 settembre, dalle 9 alle 18, presso Armani/Teatro in via Bergognone 59 a Milano. Come richiesto dallo stesso Armani, i funerali si terranno in forma strettamente privata.
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