Acciaio, la produzione mondiale cresce dello 0,8% a novembre ma cala rispetto al mese precedente
di Sagal
Cresce la produzione cinese su base annua, ma rallenta mese su mese. Contrazioni in Russia, India e Stati Uniti
La produzione globale di acciaio ha raggiunto 146,8 milioni di tonnellate metriche a novembre 2024, segnando un aumento dello 0,8% rispetto allo stesso mese del 2023, ma un calo del 3,5% rispetto a ottobre. La Cina, principale produttore mondiale, guida la crescita annua con un incremento del 2,5%, ma riduce l’output su base mensile, seguita da rallentamenti significativi in altre grandi nazioni siderurgiche.
Produzione globale – I dati diffusi dalla World Steel Association (Worldsteel), con sede a Bruxelles, evidenziano una dinamica altalenante nel mercato dell'acciaio. Sebbene novembre abbia registrato un lieve miglioramento rispetto all'anno precedente, il confronto mese su mese mostra segnali di rallentamento in molte delle principali economie produttive.
Cina – Nel dettaglio, la Cina ha prodotto 3,5 milioni di tonnellate metriche in meno rispetto a ottobre, pari a un calo del 4,3%. Nonostante ciò, il Paese rimane saldamente al vertice del settore, contribuendo al 55% della produzione mondiale nei primi 11 mesi del 2024, pur riducendo il totale del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Altri Paesi – La Russia ha registrato una diminuzione di circa 100.000 tonnellate metriche rispetto al mese precedente, mentre il Brasile ha subito un calo del 9,5%, pari a 300.000 tonnellate. In India, una rara contrazione ha portato la produzione a ridursi di 100.000 tonnellate, mentre negli Stati Uniti si è registrato un calo di 200.000 tonnellate rispetto a ottobre.
Tendenze annuali – Nei primi 11 mesi del 2024, la produzione globale ha segnato una contrazione dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tuttavia, alcune eccezioni emergono. La Turchia si distingue per un aumento dell’11% su base annua, mentre la Russia si conferma il Paese con il calo più marcato, con una riduzione del 7%.
Previsioni future – Secondo Fitch Ratings, nel 2025 la domanda di acciaio in Cina sarà quasi stabile, trainata dal settore manifatturiero e infrastrutturale, con una contrazione meno pronunciata nel settore immobiliare. Tuttavia, si prevede che i produttori cinesi manterranno una maggiore disciplina nella gestione dell’output, con una possibile riduzione in "bassa percentuale a una cifra".
Implicazioni globali – Nonostante gli Stati Uniti importino quantità limitate di acciaio cinese, l’eccesso di capacità produttiva in Cina continua a influenzare le opportunità per gli impianti in altre parti del mondo. Le associazioni di settore e gli analisti seguiranno con attenzione l’evoluzione della domanda cinese e il suo impatto sulla produzione globale nel prossimo anno.
Questo scenario di rallentamento evidenzia le sfide della siderurgia globale, tra eccessi di capacità e variazioni nei mercati nazionali, in attesa di segnali più chiari per il 2025. In un contesto del genere, diventa ancora più importante la possibilità di recuperare e portare a nuova vita gli imballaggi in acciaio, settore nel quale l'Italia eccelle.
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