Abruzzo: proposto biglietto unico regionale per il trasporto pubblico

di Carlotta Nicoletti

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Un biglietto giornaliero a tariffa fissa per autobus, treni e filobus in tutta la regione. Patto per l’Abruzzo punta a semplificare la mobilità pubblica e favorire la sostenibilità

Abruzzo: proposto biglietto unico regionale per il trasporto pubblico

“ABRU”, il nuovo progetto di biglietto unico regionale per il trasporto pubblico in Abruzzo, mira a introdurre una tariffa fissa di 1,40 euro valida su autobus, filobus e treni regionali. L’iniziativa, lanciata dall’opposizione in Consiglio regionale attraverso la coalizione “Patto per l’Abruzzo”, si propone di rendere più accessibile il sistema di mobilità per i cittadini e di ridurre l’uso dell’auto privata, come riferisce Ferpress. 

Proposta inclusiva – ABRU prevede un sistema tariffario esteso a tutti i 305 Comuni abruzzesi, permettendo di viaggiare con un unico biglietto indipendentemente dalle tratte e dal mezzo. “La proposta si basa sulla condivisione dei Comuni,” ha spiegato Luciano D’Amico, capogruppo del Patto, “e punta a facilitare gli spostamenti per lavoro e studio.”

Obiettivi ambientali – Ridurre l’utilizzo dell’auto privata è tra i principali scopi del progetto, che intende contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra. D’Amico ha affermato che questa misura favorisce anche lo sviluppo delle aree interne, connettendo meglio le zone montane con quelle costiere.

Modello tariffario – Attualmente, solo l’area metropolitana di Pescara e Chieti beneficia di un biglietto unico a 1,40 euro. ABRU, estendendosi a tutta la regione, punta a semplificare il sistema di trasporto frammentato. Tra le proposte, anche agevolazioni per i pendolari e trasporti gratuiti per studenti di ogni ordine e grado.

Sostenibilità economica – Dati recenti indicano che il progetto è fattibile: con un ricavo medio di 0,97 euro per passeggero tra il 2018 e il 2022, il bilancio del sistema pubblico sembra sostenere la transizione. L’idea è di modificare il modello di concessione, affidando alla Regione il rischio commerciale e al concessionario quello industriale.

Diritto alla mobilità – “Il diritto alla mobilità è fondamentale per accedere a lavoro, istruzione e sanità,” conclude D’Amico. Per garantire questi diritti, la Regione deve sviluppare un trasporto sostenibile, sia economicamente che socialmente, riducendo anche l’impatto ambientale.