Viaggio all'Acquario di Genova chiuso per pandemia, nell'attesa dei turisti
di Alessandro Bacci
Beppe Costa: "A giugno raggiunto il 65% di presenze poi il crollo anche per le autostrade". La struttura non si ferma ma gli animali notano l'assenza di visitatori
La pandemia ha colpito duramente anche le principali attrazioni del capoluogo ligure e anche l'Acquario di Genova oggi appare così: vuoto e riempito solo dai colori sgargianti degli animali e delle vasche. Incuriositi, squali, delfini e pinguini ci vengono incontro quasi come si si fossero dimenticati le centinaia di turisti che ogni giorni affollavano l'Acquario prima della pandemia. La struttura ha accolto 700 mila visitatori in meno nel 2020 con perdite economiche incalcolabili, ma non si è mai fermato, perchè la cura e il benessere degli animali non conoscono alcun tipo di stop. “In primis ci occupiamo segli animali che devono essere trattati bene, poi siamo nel vuoto, nel silenzio, nell'attesa del giorno in cui potremo di nuovo sentire il vociferare dei bambini e il divertimento di tutti - afferma Beppe Costa presidente di Costa Edutainment - Per vedere l'Acquario pieno è importante che si riprenda a muoversi tra le regioni e che quindi il turismo italiano si riavvi. Credo che purtroppo fino alle ultime settimane di febbraio non potrà avvenire, forse per Pasqua ci sarà un po' più di movimento... L'anno scorso quando siamo stati aperti abbiamo avuto meno flussi, ma la gente era tranquilla, rilassata perchè all'Acquario abbiamo la certificazione Bio Safety. Secondo me non c'è bisogno di essere vaccinati tutti, anche se sarebbe importante.”
Anche il problema delle Autostrade in estate ha inciso pesantemente: “Questo è un altro tema che ci ha penalizzato tantissimo. A Genova eravamo arrivati in Acquario ad avere circa il 65% dei visitatori a giugno e luglio e poi è crollato al 35% per il disastro delle autostrade. Ci avevano detto che ci sarebbe stato un potenziale rimborso ma non si è saputo più niente. Come contributi statali non abbiamo avuto nient'altro, non credo sia giustissimo però così è...”
Un auspicio per il 2021? “Sicuramente sarà un anno diverso. In quest'epoca, l'anno scorso stavamo vivendo il miglior anno da tantissimi anni. Speriamo che il 2021 sia al rovescio: fino a febbraio ci sia poco e poi da marzo si ricominci il cammino interrotto.”
In questo periodo difficile molti lavoratori non si sono mai fermati nonostante l'assenza di pubblico. Le vasche devono essere ripulite quotidianamente, gli animali devono mangiare con costanza e poi ci sono i mammiferi come i delfini che ogni giorno proseguono con i propri esercizi e attività, come se la pandemia non fosse mai arrivata. Un segnale di normalità apparente, nell'auspicio che questo 2021 possa riportare i turisti ad ammirare le meraviglie del mare: “Tutti i giorni, almeno sei volte al giorno, siamo qui con i delfini a dargli il cibo ma non solo: ogni sessione di addestramento per noi è un momento di inetrazione con l'animale - afferma Erika Esposti il curatore dei mammiferi marini all'Acquario di Genova - Non solo vediamo come sta, se hanno appetito, se tra di loro la socialità è a posto ma usiamo questo momento anche come stimolazione mentale. Facciamo sessioni ogni volta diverse, dinamiche, cognitive o anche medico-veterinarie. A livello di cure degli animali non è cambiato niente con, garantiamo le stesse cure che c'erano prima della pandemia: dalla quantità di cibo, alle sessioni e momenti di gioco. Ci dividiamo in due squadre per ridurre il numero delel persone presenti insieme. Vedere l'Acquario chiuso è un qualcosa che non si vedeva dai tempi dell'apertura. Per noi è un momento molto difficile.”
È cambiato qualcosa per gli animali, sembrano quasi sentire la mancanza dei turisti? “Più che la mancanza effettiva, è il fatto di non vedere gente. I delfini e i pinguini sono animali molto curiosi e vedevano i bambini correre o interagire con loro. Notano l'assenza di questo e lo si vede quando vengono davanti alle vetrate per vedere se c'è qualcuno.”
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