Vertiporto di Piacenza: la sindaca Tarasconi al Forum europeo Civitas

di Carlotta Nicoletti

5 min, 51 sec

 “E’ fondamentale che Piacenza si faccia trovare pronta aggiornando i propri strumenti di pianificazione sia urbanistica che di settore e vagliando ogni possibilità di sviluppo, perché il futuro è più vicino di quanto si possa pensare e solo chi

Vertiporto di Piacenza: la sindaca Tarasconi al Forum europeo Civitas

 

 “E’ fondamentale che Piacenza si faccia trovare pronta aggiornando i propri strumenti di pianificazione sia urbanistica che di settore e vagliando ogni possibilità di sviluppo, perché il futuro è più vicino di quanto si possa pensare e solo chi si è preparato adeguatamente potrà farne parte da protagonista”.

Parte da questa considerazione, basata sullo studio preliminare di fattibilità di un vertiporto in città, l’intervento che ha visto protagonista ieri a Parma la sindaca Katia Tarasconi nell’ambito del Forum europeo Civitas 2024. Si tratta di un evento di caratura internazionale al quale la sindaca è stata invitata in rappresentanza di Piacenza proprio in virtù di come l’Amministrazione comunale si è mossa, al pari di altre realtà europee, per valutare la fattibilità e la sostenibilità di progetti che vedano sorgere nel nostro territorio – particolarmente strategico sotto vari punti di vista – strutture adeguate a ospitare un vertiporto per velivoli di nuova concezione (ma già collaudati in molte parti del mondo) adatti alla movimentazione di merci, compresi i medicinali, e al trasporto di persone. Tutto ciò in attesa di una regolamentazione precisa e condivisa, non solo a livello nazionale.

La prima cittadina di Piacenza, nel partecipare a un incontro tutto in lingua inglese dedicato in modo specifico alle tecnologie innovative legate al tema dell’”Urban Air Mobility”, ha portato al tavolo dei relatori gli esiti dell’indagine commissionata dall’Amministrazione comunale, nel luglio 2023, alla società TRT – Trasporti e Territorio. Accanto a lei, nella sessione intitolata “Come la mobilità aerea urbana ridefinirà i sistemi di trasporto nelle città”, un panel di esperti a confronto su un tema di rilievo internazionale nella progettazione delle nuove infrastrutture: Vassilis Agouridas, coordinatore della rete UIC2 (comunità, costituasi nel 2017 in seno alla UE, della città coinvolte in progetti di mobilità urbana aerea), Patrick van Egmond dell’agenzia lussemburghese LuxMobility, partner del progetto europeo Airmour finanziato da Horizon 2020 e Ingeborg Briseid Kraft della municipalità norvegese di Baerum, responsabile del progetto “Logistica delle merci nel Corridoio Ovest”.

Filo conduttore dei diversi interventi, l’importanza di una pianificazione capace di anticipare i tempi e di favorire, nei territori che vogliano avere concrete opportunità di attrazione del mercato in un settore innovativo e con grande potenzialità di sviluppo nei prossimi cinque-dieci anni, l’individuazione delle aree più idonee all’insediamento del servizio commerciale aerotaxi.

“La normativa di riferimento è ancora in fase di evoluzione – ha spiegato Katia Tarasconi – ma occorre avere il coraggio e l’intuizione di guardare al futuro, ponendo le basi perché Piacenza si collochi come punto di interesse strategico e appetibile per gli investitori privati di un comparto che oggi, come ci illustra anche l’analisi di TRT, riguarda in prevalenza una nicchia di utenti di fascia alta, con ampie disponibilità economiche, ma è destinato a crescere soprattutto in aree geografiche come la nostra, situate a distanza ragionevole da diverse realtà aeroportuali importanti”. E ancora: “Le potenzialità di questo settore non riguardano solo lo spostamento delle persone, che potrebbe diventare notevolmente più rapido ad esempio verso la città metropolitana di Milano, ma, grazie allo sviluppo dei droni e della tecnologia ad essi collegata, riguardano anche la movimentazione di merci e potrebbero toccare anche il tema della sicurezza urbana”.

Con riferimento al trasporto passeggeri, secondo i dati di Assaeroporti riportati nello studio di TRT, considerando il numero di passeggeri per mese nel 2019, 2021 e 2022, si stimano 443mila spostamenti annuali tra Piacenza e gli scali milanesi (poco meno del 10% dei trasferimenti annuali tra le due città): la maggior parte da e verso Malpensa, cui seguono – in misura simile – Linate e Orio al Serio, mentre una quota significativamente minore si dirige verso Bologna. In tutti i casi, l’auto privata rappresenta il mezzo più utilizzato.

“In questi mesi – aggiunge la sindaca – abbiamo mantenuto contatti con gli operatori e in particolare con SEA, gestore degli aeroporti milanesi, dove l’assessora Adriana Fantini, a seguito di un incontro con i vertici manageriali di Linate, ha ottenuto riscontri positivi e manifestazioni di interesse per la possibile designazione di Piacenza come fermata a Sud di Milano, con il reciproco impegno ad approfondire la percorribilità di una collaborazione da formalizzare, se ci saranno le condizioni, anche attraverso un protocollo d’intesa. Questo alla luce degli ulteriori approfondimenti che si renderanno necessari sia per il mercato dei passeggeri, in termini di fattibilità tecnico-aeronautica (con un nuovo studio a carico di SEA sull’area ritenuta più adeguata) e di business-case che valuti domanda e offerta, sia per quanto riguarda i voli cargo, con un primo step che riguarderà l’indagine sulle merci movimentate dal polo logistico e la rilevazione dell’interesse degli operatori all’implementazione dell’intermodalità con il vertiporto”.

Le tre aree prese in considerazione per la potenziale localizzazione del vertiporto sono, nel documento preliminare di fattibilità, l’attuale elisuperficie in corso Europa nei pressi della Tangenziale, il polo fieristico di Piacenza Expo in via Tirotti e il comparto dell’ex Consorzio Agrario facente capo al progetto di rigenerazione urbana di Terrepadane, oggetto di particolare interesse anche per la vicinanza al centro storico, alla stazione ferroviaria e al futuro scalo merci, con evidenti opportunità di scambio intermodale ferro-gomma-auto.

Per quanto riguarda i costi di realizzazione, l’approfondimento di TRT cita un recente studio di SEA che valuta una cifra compresa gli 8 e i 10 milioni di euro cui aggiungere le spese di funzionamento dello scalo, sottolineando tuttavia che non dev’essere la pubblica amministrazione a farsi carico in toto della costruzione delle infrastrutture di terra necessarie, bensì gli operatori privati interessati alla gestione dei vertiporti.

“Perché ciò possa avvenire – ribadisce Tarasconi – è essenziale che il territorio garantisca funzionalità, efficienza, sicurezza e rapidità nell’espletamento di tutti gli iter amministrativi e burocratici necessari. Il rapporto di TRT ci conferma che nel mondo stanno aumentando le start-up vocate allo sviluppo degli eVTOL (acronimo di Electric Vertical Takeoff and Landing) e che la prima commercializzazione degli aerotaxi potrà avvenire già tra il 2025 e il 2030, complici i primi grandi test nazionali che verranno dal Giubileo di Roma il prossimo anno e dalle Olimpiadi invernali Milano-Cortina nel 2026. Potersi muovere in questo comparto da attori protagonisti, non solo da spettatori, richiede una visione che oggi può apparire futuristica, ma che io ritengo semplicemente legata a una realtà in costante e rapida evoluzione. Ecco perché credo nell’importanza di farsi trovare pronti”.

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