Uno spettacolo su Santa Caterina, simbolo di chi combatte la violenza sulle donne

di Claudio Cabona

La rappresentazione "Caterina Artemisia e…le altre" debutterà a Sestri Levante martedì 6 agosto 

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Lo spettacolo Caterina Artemisia e… le altre debutterà in anteprima assoluta nell’ex Convento dell’Annunziata di Sestri Levante martedì 6 agosto (ore 21). Laura Curino, una delle più interessanti protagoniste della scena contemporanea europea, è qui interprete e autrice della drammaturgia finale di un progetto di scrittura collettiva guidato da Patrizia Monaco con la supervisione della regista Consuelo Barilari. L’evento è il punto d’arrivo di un processo laboratoriale iniziato l’autunno scorso, sempre a Sestri Levante, nell’ambito del Premio Ipazia alla Nuova Drammaturgia da anni costola portante del Festival dell’Eccellenza al Femminile diretto da Consuelo Barilari, e tornerà in scena a Genova in novembre durante la XV edizione del Festival (17/11>25/11), che avrà come argomento Il Corpo delle Donne. Il progetto originario, declinato in una serie di incontri, dibattiti e letture che hanno coinvolto tutta l’area metropolitana genovese, si intitola “In nome di Santa Caterina”. Al centro, la leggendaria figura della Santa di Alessandria d’Egitto, patrona degli Studenti e dei Filosofi, che grazie all’intervento divino vinse il supplizio della ruota e fu decapitata su ordine dell’imperatore Massimino, dopo aver convertito al cristianesimo dotti e sapienti con la sua eloquenza. Il giorno dell'anno a lei dedicato è proprio il 25 novembre, diventato poi nel mondo la Giornata internazionale contro la Violenza sulle Donne. Un gruppo di appassionati e professionisti provenienti da Genova, Sestri Levante, Lumarzo, Casarza Ligure, Chiavari e Moconesi, si è ispirato alla sua storia per intraprendere un emozionante viaggio attorno all’immagine e al significato del corpo femminile nella storia e nelle arti. Il processo di elaborazione dell’idea testuale passa dalle agiografie di Jacopo Da Varagine alla letteratura storica, e attraversa la vastissima iconografia religiosa che la riguarda. La Santa, con la ruota al suo fianco e la palma del martirio tra le mani, è uno dei soggetti più rappresentati dai pittori di tutte le epoche: anche all’Accademia Ligustica delle Belle Arti di Genova troviamo una statua in marmo che la ritrae (1537/1540), attribuita a Gian Giacomo e Guglielmo Della Porta. Di qualche decennio posteriore è la rappresentazione al femminile che ne dà la grande Artemisia Gentileschi, lei stessa vittima di violenza, con due dipinti molto famosi, uno custodito alla National Gallery di Londra, l’altro alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Il lavoro di ricerca interdisciplinare per costruire una drammaturgia ad intreccio sulla figura della Santa ha portato il progetto fino alle Gallerie degli Uffizi a Firenze. La Radiografia dell’operr della gentileschi, commissionata pochi mesi fa dal direttore Eike Schmidt all’Opificio delle Pietre Dure, ha rivelato in trasparenza un secondo dipinto. Questo evento ha dato il via a nuove suggestioni, in un gioco di sovrapposizioni, identità multiple e riscritture che nella drammaturgia finale si concretizza in una narrazione che accosta la figura di Caterina a quella di Artemisia e di Ipazia, la filosofa pagana martirizzata in epoca bizantina ad Alessandria ad opera dei seguaci di Cirillo: secondo alcuni studiosi “immagine simmetrica e inversa” della santa. Ad introdurre lo spettacolo a Sestri Levante, saranno lo storico dell’arte Lauro Magnani (Università di Genova), la studiosa di Artemisia Gentileschi Roberta Bartoli (Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck Institut – Accademia delle Arti del Disegno), la storica Cecilia Frosini e la restauratrice Maria Luisa Reginella, rappresentanti dell’Opificio delle Pietre Dure, l’istituto responsabile del restauro.