"Un Grifone non muore mai": la commemorazione per Vincenzo Spagnolo

di Redazione

Il padre del tifoso ucciso 25 anni fa: "L'errore più grande sarebbe dimenticare"

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"Un Grifone non muore mai", con questo coro si è aperta la commemorazione fuori dal Ferraris in onore di Vincenzo Spagnolo, il tifoso del Genoa ucciso il 29 gennaio 1995 prima della sfida con il Milan. Una coltellata al cuore costò la morte del giovane, una delle pagine più nere della storia del calcio. Come ogni anno i tifosi hanno depositato fiori e ricordato Spagnolo con la solita commozione. Presente anche Cosimo Spagnolo, il padre del ragazzo, che anche a distanza di 25 anni, ricorda quel giorno con estrema lucidità e con la stessa commozione del primo giorno: "Quello che ha lasciato lo dimostrano questi ragazzi che tutti gli anni vengono qua a ricordarlo. Loro hanno dimostrato che non vogliono che accadano più cose di questo genere, che un ragazzo possa morire per lo sport. C'è tanta tristezza perchè oggi sono 25 anni che è morto, è passato il tempo che lui ha vissuto: è morto a 24 anni e oggi sono già 25 anni che manca. C'è molta tristezza quando penso a questo. Quello che ci fa ben sperare cè che questo sia un insegnamento, non bisogna mai dimenticare quello che è successo: è l'errore più grosso che possiamo fare. Si ricorda una tragedia. Anche dalla parte della Sampdoria ci sono tante persone che lo ricordano. Questo ci dà sollievo perchè vuol dire che non è stato dimenticato."