Un Genoa pasticcione e con poche idee: finisce 2-0 per l'Udinese
di Redazione
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Rossoblù poco incisivi nella metà campo avversaria, puniti dai gol di Okaka e Mandragora
Un Genoa d’impronta piuttosto cauta quello che Cesare Prandelli manda in campo contro l’Udinese ma i piani dei rossoblù vengono subito stravolti dal vantaggio immediato dei padroni di casa. Rolon perde un pallone sanguinoso sulla trequarti avversaria, Pussetto lo fulmina e parte un contropiede che, in tre passaggi, mette Okaka solo davanti a Radu per l’1-0.
Il pallino del gioco è più fra i piedi dei genoani ma i rischi maggiori li corre proprio la squadra di Prandelli, che trema al 26’ quando Radu è troppo irruento in scivolata su Okaka. Pairetto prima indica il rigore ma poi vede una provvidenziale bandierina alzata da parte dell’assistente: l’ex attaccante blucerchiato era partito in posizione irregolare. Genoa protetto quindi dalla buona sorte ma la squadra non sembra del tutto in giornata e nella ripresa Prandelli prova a correre inserendo Bessa e Pandev.
I rossoblù sembrano rispondere bene e provano a stringere d’assedio un’Udinese che però si difende con ordine. Al 61’ però arriva la fiammata di Mandragora: l’ex rossoblù riceve palla sui venti metri e pesca il jolly con una parabola chirurgica che vale il 2-0. Nemmeno l’ingresso di Lapadula al posto di uno Sturaro poco incisivo riesce a cambiare il volto al Genoa, che continua a svolgere il compitino senza però trovare mai l’acuto decisivo: tanti passaggi in orizzontale ma poco movimento delle punte.
E’ anzi l’Udinese ad andare più vicina al gol su un erroraccio di Romero. Per fortuna del Grifone, però, Lasagna s’incarta e spara sul corpo di Radu il pallone del possibile 3-0. Ancora Lasanga vicino al gol in contropiede con un sinistro a incrociare poi è Kouame a sfiorare il gol che riaprirebbe tutto ma prima la traversa e poi Musso fermano un Genoa a cui sono mancate soprattutto imprevedibilità e inventiva negli ultimi venti metri.
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